Momento di crisi senza uscita quello vissuto attualmente dalla Roma, che sabato ha incassato la terza sconfitta di fila. Un inizio di 2020 shock e che ricorda tanto un altro inizio: quello dello scorso anno, dove andò in atto la rivoluzione tecnica con l’addio di Monchi e l’esonero di Di Francesco. In questo caso però, a quanto pare, Fonseca non si tocca. A pagare potrebbe essere invece qualche dirigente e alcuni calciatori.
Il Corriere dello Sport oggi fa il punto, ribadendo appunto come la posizione dell’allenatore portoghese sia tranquilla. Il finale di stagione, però, sarà decisivo anche per lui. Chi invece a giugno potrebbe lasciare è Petrachi, a cui viene contestato – oltre al pugno duro utilizzato in alcune recenti situazioni – anche un mercato in cui non è stato capace di sbarazzarsi degli esuberi e quindi di un tetto ingaggi importante. Ma non è il solo. Musi lunghi tra i giocatori, molti rischiano di fare le valige. Anche altri dirigenti sono in bilico, ma Fienga tratterà la società nel passaggio di proprietà. A tal proposito, secondo Pallotta, pare proprio che non sia la trattativa che porterà ad un nuovo patron ad aver condizionato i recenti risultati della squadra. Le decisioni di ogni tipo, tuttavia, a questo punto verranno prese da Friedkin, che si troverà sin da subito a ricostruire una situazione quasi da zero.
Tornando al discorso direttore sportivo, si fanno già i primi nomi come possibili sostituti di Petrachi: il sogno resta Berta, in Italia ha buone chance Faggiano. Ma il direttore sportivo amico di Conte potrebbe anche andare all’Inter e in questo caso libererebbe Ausilio.