Quando si parla di Juve-Inter non può non venire in mente Massimo Moratti. Lui, da massimo dirigente nerazzurro, ha vissuto i derby d’Italia più sentite della storia recente. Gare passate alla storia quasi sempre per qualcosa: discutibili episodi arbitrali, gol allo scadere, rimonte, sfide scudetto. Di tutto e di più. L’ex patron dei milanesi ne ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Dopo vari passaggi sui ricordi di campo, ci si è soffermati sulla questione arbitrale e sul Var.
“Siamo riusciti a parlare di Juve-Inter senza fare riferimento agli arbitri? Perché lei non mi ha chiesto quali sono i ricordi più belli e più brutti – dice – Quella difficile da digerire resta la sfida del ‘98, ai tempi di Simoni. Col Var sarebbe stato diverso? Non credo, dietro alla Var c’è comunque un altro arbitro. Probabilmente avrebbero negato il fallo di Iuliano su Ronaldo e dato il rigore sul ribaltamento di fronte. E poi a me il Var non piace. Uccide l’emozione. E non regala comunque certezze assolute”.
“I ricordi più belli? Un 3-1 con doppietta di Cruz nel 2003, quando alla vigilia si fece male Cannavaro e sembravamo spacciati. Ma soprattutto il 3-1 del 2012 con Stramaccioni, due gol di Milito e poi Palacio. E pensare che a pochi secondi dal via erano passati in vantaggio con un gol in clamoroso fuorigioco e dopo l’arbitro aveva risparmiato il secondo giallo a Lichtsteiner malgrado un’entrataccia da rosso. Il Var li avrebbe smascherati? Sì, ma probabilmente avremmo perso perché quei torti ci diedero una carica incredibile. Quella che ora servirà dall’inizio”.