Un colpo da scudetto. La ventiquattresima giornata del campionato di Serie A ha lanciato sempre di più la Lazio, successo dei biancocelesti nel big match contro l’Inter, vittoria in rimonta per gli uomini di Simone Inzaghi che si confermano come la squadra più in forma del momento e probabilmente anche come la seria candidata alla vittoria finale considerando le ultime prestazioni. La Juventus infatti annaspa, i bianconeri devono fare i conti con qualche problema anche di spogliatoio ed in più il gioco di Sarri non è minimamente paragonabile a quello proposto dal tecnico con il Napoli, la squadra è ‘piatta’ e soprattutto nelle ultime partite non è mai riuscita a cambiare passo, può essere un aspetto fisico ma anche di condizione mentale con le ultime vicende di spogliatoio che di certo non hanno aiutato. Tutto questo per evidenziare che i bianconeri non sono imbattibili nonostante una squadra nettamente superiore delle altre ma alla lunga il gruppo e la compattezza della squadra di Inzaghi possono fare la differenza.
Lazio, i numeri incredibili che alimentano le chance scudetto
Carta canta. I numeri non sbagliano e confermano la forza di una squadra quasi perfetta. La Lazio può contare sulla migliore difesa del campionato, la squadra di Simone Inzaghi ha subito appena 21 gol in 24 partite giocate, uno in meno dell’Inter e due della Juventus. Ma il punto di forza è l’attacco, i biancocelesti possono contare sul secondo miglior attacco, solo l’Atalanta dei record ha fatto meglio, la Lazio addirittura ha messo a segno 9 gol in più della ‘corazzata’ Juventus che può contare su attaccanti del calibro di Cristiano Ronaldo, Dybala e Higuain mentre in casa Lazio solo Immobile rappresentava una certezza, Caicedo la scorsa stagione non aveva di certo entusiasmato mentre Correa è stato sempre altalenante. Un altro dato importante è rappresentato dal percorso davanti al pubblico amico, possiamo sbilanciarci sul fattore Olimpico. In casa i biancocelesti non hanno mai perso, solo tre squadre hanno imposto il pareggio: Roma, Inter e Verona. Le prime si sono verificate nella prima parte della stagione, anche il pareggio contro gli uomini di Juric ci può stare considerando che il Verona si trova al momento al sesto posto e può contare su una delle migliori difese del campionato almeno dal punto di vista dei numeri.
Immobile ma non solo, i motivi del percorso da scudetto
Sarebbe troppo riduttivo evidenziare i meriti di Ciro Immobile, il capocannoniere del campionato con 25 gol in 24 partite, più di uno a partita. Il gioco dell’attaccante è universale, non è decisivo solo in fase realizzativa ma si sacrifica per la squadra ed anche dal punto di vista tecnico è migliorato tantissimo. Inzaghi ha tirato il massimo anche da altri calciatori, l’esempio chiaro è quello di Caicedo, la Pantera biancoceleste si è completamente trasformato sia in fase di manovra che realizzativa, le qualità di Correa non sono mai state messe in discussione. Ma il vero valore aggiunto di questa squadra sembra il centrocampo, Milinkovic-Savic è tornato mister 150 milioni, così come Luis Alberto è tornato su livelli altissimi. Ma il vero perno in mediana sembra Lucas Leiva, un centrocampista completo bravo sia in fase di impostazione che di contenimento. A contorno ci sono gli esperti, quelli che ormai rappresentano un punto di riferimento come Radu, Lulic e lo stesso Parolo, importanti anche per compattare lo spogliatoio. Ma una nota di merito è per Acerbi, un difensore che si è dimostrato da Nazionale, partito da basso si è guadagnato non solo il posto da titolare ma anche il rispetto di tifosi e compagni per la sua personalità anche fuori dal campo.
I meriti di Simone Inzaghi
Simone Inzaghi è un grande allenatore. Grandissimo. Il tecnico è ormai seguito da tempo anche dalla Juventus. E non è un caso. I bianconeri poi hanno rivolto le attenzioni su Maurizio Sarri ma più per una questione di nome. E’ vero che Inzaghi ha allenato solo la Lazio ma ormai da anni si sta confermando come uno dei migliori allenatori in circolazione. E’ bravissimo dal punto di vista tattico, riesce a preparare benissimo le partite e tira fuori il meglio da ogni singolo calciatore ed anche dal punto di vista motivazionale è un allenatore top. Si tratta di un allenatore semplice, senza grilli per la testa, prepara le partite in modo maniacale e non si inventa nulla, è questo il segreto di Simone Inzaghi. Ogni calciatore viene impiegato nel suo ruolo, tutti sono a conoscenza del compito da svolgere in campo, riesce a mettere in campo una squadra compatta e senza mai scoprirsi ma non rinuncia mai a giocare per conquistare i tre punti. E’ ancora giovane ed il futuro sarà sicuramente suo.
Lotito e Tare, due figure in grado di fare la differenza
Tare al momento è il miglior direttore sportivo in circolazione, Lotito sicuramente uno dei migliori presidenti. L’ex centrocampista biancoceleste è riuscito in una grandissima impresa, quella di costruire una delle squadre più forti in Italia senza follie dal punto di vista economico. Il primo merito è stato quello di confermare i big della scorsa stagione come Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Immobile, poi sono stati acquistati calciatori considerati ‘sconosciuti’ ma che subito si sono ambientati con il calcio italiano, adesso il valore della rosa biancoceleste è aumentato di almeno 10 volte. Sono andati via calciatori come Biglia e De Vrij, sono arrivati sostituti come Leiva e Acerbi ed il tasso tecnico è aumentato. Infine e non per ultimo di importanza i meriti di Claudio Lotito. Il numero uno dei biancocelesti ha ripreso per i capelli una società fallita, si è accollato milioni di debiti per non far ripartire il club dalla Serie D, soldi che ancora sta pagando. E’ facile vincere facendo il passo più lungo della gamba, è invece straordinario farlo mantenendo una società sana e senza debiti. E’ il caso di Claudio Lotito, esempio unico di managerialità nel calcio italiano e non solo.