Porte chiuse, porte aperte, rinvio, partita in chiaro, poi ancora porte chiuse. Insomma, non si capisce più niente. L’emergenza Coronavirus ha rivoluzionato un po’ l’aspetto organizzativo legato al mondo del calcio italiano. Dopo i rinvii delle scorse settimane, il weekend vedrà giocarsi alcune partite a porte chiuse, tra cui il big match di domani sera tra Juventus ed Inter. L’ultima decisione è questa, ma – come comunicato dalla Gazzetta – rimane ancora aperta l’ipotesi di un un rinvio di metà delle giornata calcistica.
“Per tutta la giornata – si legge – si era lavorato ad un altro scenario, che è ancora in piedi perché la Lega di A continua a tenersi una porta aperta. Rinviare tutte le partite ‘chiuse’ per evitare di dare l’idea di un Paese costretto a violentare il suo spettacolo sportivo preferito con un’atmosfera innaturale. Juve-Inter significa una platea televisiva di 170 paesi collegati, uno spot non solo calcistico in queste circostanze, uno spot che però dovrà inevitabilmente presentare l’immagine di un’Italia ancora sotto scacco per l’emergenza coronavirus. Il piano era stato costruito con tutti i protagonisti, dalla Federcalcio alla Lega al Coni, con la regia del ministro dello sport Vincenzo Spadafora. Era lui a provare a sondare il consiglio dei ministri in serata. Ma la proposta avrebbe potuto trovare un varco soltanto con la certezza di una fine delle “misure di contenimento” per la giornata di venerdì. E invece la situazione a macchia di leopardo, le diverse situazioni fra regione e regione, creavano troppe situazioni di incertezza. È un rischio grande per tutto il campionato: trovarsi non con una, ma con due giornate e mezzo da recuperare. Una montagna troppo alta per poter pretendere di scollinarla senza danni. Le porte chiuse tornavano dunque a prendersi la scena. Un passaggio doloroso, tanto più in una giornata calcistica così importante, ma ora difficile da evitare. Comunque il dilemma rinvio/porte chiuse è ancora tale. Il governo oggi si confronterà con la commissione scientifica e le regioni e da questo dialogo dipenderanno le scelte della Lega di A, che è l’autorità titolata per prendere la decisione finale.