Beppe Signori, dai successi con Foggia e Lazio al calcioscommesse. La rivolta dei tifosi e l’embolia

Si rinnova il classico appuntamento con la nostra rubrica "L'uomo del giorno". Protagonista di oggi è Beppe Signori, ex attaccante di Lazio e Bologna

CalcioWeb

Giuseppe Signori, detto Beppe, nasce ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, il 17 febbraio del 1968. Grande calciatore, esploso soprattutto negli anni ’90, vicecampione del mondo con la maglia della nazionale italiana nel 1994 e tre volte capocannoniere del massimo campionato. Risulta al secondo posto tra i migliori marcatori nella storia della Lazio, con 127 reti; davanti a lui solo Silvio Piola, a quota 149 gol totali. È stato inoltre inserito nella graduatoria del Pallone d’Oro nelle edizioni 1993 e 1994, classificandosi rispettivamente 21º e 17º. È il nono marcatore di sempre nella storia della Serie A avendo segnato 188 gol. È stato uno dei cinque calciatori (insieme a Giuseppe Meazza, Luigi Riva, Diego Armando Maradona e Roberto Boninsegna) ad avere vinto la classifica marcatori sia in Campionato che in Coppa Italia nella stessa stagione (nel 1992-1993).

Beppe Signori non riesce a convincere i dirigenti dell’Inter, squadra nella quale milita durante l’esperienza delle giovanili, cominciata nel 1978, all’età di dieci anni. I neroazzurri infatti non investono sulla giovanissima ala sinistra, a causa soprattutto del suo fisico, che reputano estremamente minuto e fragile. Signori allora nel 1983, all’età di quindici anni, decide di passare al Leffe, a pochi chilometri da casa. Contribuisce alla promozione in Serie C2. Lo acquista il Piacenza, va poi in prestito al Trento. A dargli la prima grande chance è il Foggia. Con Zeman esplode in Serie A. Tre stagioni ad alti livelli, poi i successi e i tanti gol alla Lazio, poi Sampdoria e Bologna. Chiuse la carriera con Iraklis (Grecia) e Sopron (Ungheria).

Fece scalpore un gesto dei tifosi della Lazio. L’11 giugno del 1995 il presidente Cragnotti è ad un passo dal cedere l’idolo laziale al Parma, per un’offerta di circa 22 miliardi di lire. Ma più di 5.000 persone si addensano intorno alla sede della società per protestare con forza contro la probabile cessione e, nella serata dello stesso giorno, il proprietario della Lazio è costretto a cedere alle insistenze dei tifosi, rifiutando l’offerta dei parmensi. Ha fatto il commentatore per la Rai, poi è stato anche consulente della Ternana.

Il 1º giugno 2011 viene arrestato dalla Polizia nell’ambito di un’inchiesta legata alle scommesse nel mondo del calcio che vede coinvolti anche altri calciatori e posto agli arresti domiciliari. Il 14 giugno 2011 gli vengono revocati gli arresti domiciliari e torna libero. Il 9 agosto 2011 la Commissione disciplinare della FIGC gli commina cinque anni di squalifica con radiazione da qualsiasi categoria o rango della Federazione. Gli inquirenti sospettano che Signori, tramite la Clever Overseas SA, società con sede a Panama e domiciliata e amministrata dalla società fiduciaria Pieffeci Professional Consulting SA di Lugano, abbia ripulito il denaro (almeno 600.000 euro) proveniente dalle scommesse di Singapore della Raffles Money Change Pte Ltd. La posizione di Signori è ancora al vaglio delle autorità competenti.

A gennaio 2019 la grande paura. Prima cinque giorni in terapia intensiva cardiologica adesso solo il ricordo di una brutta avventura e la decisione di smettere di fumare. Il vicecampione del mondo con la Nazionale nel 1994 è stato salvato al Sant’Orsola di Bologna dai rischi di una embolia polmonare.

Condividi