Inter, Handanovic da Pallone d’Oro: è lui l’uomo chiave delle ultime stagioni, eresia o possibilità reale?

Samir Handanovic sempre più decisivo. Il portiere dell'inter ha portato diversi punti alla propria squadra nelle ultime stagioni

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L’Inter ha chiuso il girone d’andata al secondo posto. Un risultato anche inaspettato per certi versi ad inizio stagione. L’arrivo di Antonio Conte in panchina presagiva un progetto importante da parte dei nerazzurri. Ma forse nemmeno la dirigenza dell’Inter si aspettava tali risultati in tempi brevi. Quarantasei punti frutto dell’intensità del gioco di Conte, dei gol dell’accoppiata d’oro Lautaro Martinez-Lukaku ma anche di una difesa solida. I 16 gol subiti dimostrano come l’allenatore nerazzurro curi particolarmente la fase di non possesso ma, a dire il vero, in tante occasioni è stato il portiere Samir Handanovic a risultare decisivo. In questa stagione vengono in mente subito i casi della partita contro la Lazio, a San Siro, quella contro l’Atalanta, di sabato scorso. Contro i biancocelesti l’Inter ha sofferto tantissimo, ma i vari Immobile, Correa e Milinkovic-Savic hanno dovuto fare i conti con il muro eretto dallo sloveno. Anche l’Atalanta ha messo alle corde l’Inter specialmente nel secondo tempo. L’estremo difensore si è rivelato decisivo con un paio di interventi su tiri a botta sicura e, soprattutto, in occasione del rigore calciato da Muriel. Handanovic si è allungato e ha preso il pallone diretto all’angolino basso di destra. Per lo sloveno, specialista di queste occasioni, si tratta del 24° rigore neutralizzato in Serie A, un record per il nostro campionato a pari merito con Gianluca Pagliuca.

Ma questa è solo l’ultima stagione in cui Handanovic risulta decisivo per l’Inter. Si dice spesso che il portieri porti almeno 10 punti alla propria squadra e, nel caso specifico, lo sloveno ne ha portati anche di più nel corso delle sue otto stagioni in maglia nerazzurra. Un rendimento impressionante per quello che è a tutti gli effetti il miglior portiere della nostra Serie A, escludendo un mostro sacro come Buffon. L’Inter ha subìto solo 17 gol nella stagione in corso, mentre nelle altre 7 in cui c’è stato il gigante sloveno a difendere i pali nerazzurri ne aveva subìti nell’ordine (57, 39, 48, 38, 49, 30, 33). Eccezion fatta per qualche annata storta, in cui i nerazzurri non sono riusciti nemmeno a qualificarsi per le coppe, il contributo di Handanovic è stato fondamentale. Anzi, proprio in quelle stagioni non all’altezza della storia nerazzurra si è rivelato ancor più decisivo. Un’Inter nona in campionato, senza le parate di Handanovic sarebbe arrivata oltre il 13° posto.

Nel 2015 fu decisivo nel derby contro il Milan. Le sue parate condussero l’Inter alla vittoria per 1-0. Nello stesso campionato compì un miracolo su Destro a Bologna, mantenendo la sua porta inviolata. E poi contro Torino, Empoli, Atalanta. Come lui nessuno in Italia nell’anno solare 2018: per 18 volte la porta è rimasta inviolata. E nel 2010-2011 parò 6 rigori, un record assoluto, anche se con la maglia dell’Udinese. Un leader silenzioso, che preferisce far parlare il campo, anzi le sue parate.

Interventi mai banali. Salvataggi prodigiosi, miracolosi, fantascientifici. Tutti gli aggettivi si sprecano per il portiere dell’Inter. E dire che i suoi inizi in Italia erano tutt’altro che promettenti. Arrivò all’Udinese appena ventenne. Venne mandato a “farsi le ossa” a Treviso. Debutto da incubo con papere ed errori colossali. Addirittura si ritrovò a fare il secondo di Zancopè e il terzo portiere alla Lazio, dove racimolò solo una presenza. Il rilancio a Rimini nella stagione 2006-2007. Da lì l’ascesa. L’Udinese lo richiama alla base e Handanovic fa le fortune dei friulani. E poi gli otto anni all‘Inter, dove si è affermato come uno dei migliori portieri del mondo. Appunto del mondo. Ora il nostro titolo è una provocazione, ma fino ad un certo punto. Se per vincere il Pallone d’Oro si devono alzare dei trofei in Europa o con le Nazionali è chiaro che l’obiettivo risulta quasi impossibile da raggiungere per Handanovic. Se a questo aggiungiamo che l’unico portiere nella storia a vincerlo è stato Yashin diventa irrealizzabile. Ma se dovessimo guardare il rendimento e la bravura, non crediamo che il portiere dell’Inter abbia nulla da invidiare ad Alisson, sul podio dell’ultima edizione. I numeri parlano chiaro, poi come sempre sarà il campo a farlo per Handanovic.

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