Mino Raiola: “Gli italiani non sanno valorizzare i propri talenti, figuriamoci quelli degli altri…”

Come sempre senza peli sulla lingua, il noto procuratore Mino Raiola ha detto la sua su alcuni suoi assistiti, italiani o che sono passati dall'Italia

CalcioWeb

Le sue interviste non sono mai piatte, banali, lineari. Senza peli sulla lingua, trova sempre lo spunto per far parlare di sé. Ancora una volta Mino Raiola non le ha mandate a dire. Parlando dei suoi assistiti, italiani o che dall’Italia sono passati, ha avuto modo di esprimere il suo pensiero in maniera sempre molto diretta.

Haaland? No, perché non è un difensore – ha detto a Repubblica – e perché non è De Ligt, che è capitano dell’Olanda da due anni. Gli italiani non sanno valorizzare i propri talenti, figurati quelli degli altri. A me capita di incontrare osservatori italiani che gridano al miracolo se vedono un 2001 forte. Allora gli dico: ‘ma che ve ne fate, se poi non lo fate giocare’. Kean? Se l’avessi lasciato alla Juve me l’avrebbero fatto giocare in serie C. Pogba? Oggi non porterei più nessuno là, rovinerebbero anche Maradona, Pelé e Maldini. Paul ha bisogno di una squadra e di una società, una come la prima Juve”.

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