Juventus, Sarri parla di tridente e futuro: “Obiettivi per il 2020? La Champions, anche il Liverpool partì male”

Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per trattare diversi argomenti: dal tridente alla Champions

CalcioWeb

La Juventus è in vacanza dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana contro la Lazio. I bianconeri hanno chiuso male l’anno, ma sono pronti a ripartire per un 2020 ricco di successi. E’ quanto afferma Maurizio Sarri ai microfoni di Sky Sport: “Gli obiettivi per il 2020? A livello di Juventus non si possono fare grandi graduatorie. Questa è una società che vuole vincere, pur sapendo che in Europa la situazione è complicata. La Champions dev’essere un obiettivo, ma con la consapevolezza che un po’ per la forza degli avversari un po’ per il fatto di essere un torneo a eliminazione diretta ci potranno essere sempre rischi ed episodi. Continuare a vincere e convincere. Mi sembra di essere Arrigo, però è qualcosa di ancora attuale e vero: vincere meritando la vittoria, con il predominio sulle partite. Finora si è visto solo a sprazzi, ma fa tutto parte del percorso che ho detto prima”.

L’argomento principale di discussione tra i tifosi juventini e non e tra gli addetti ai lavori è l’ormai famoso Dygualdo: “Il tridente? Dipende da chi considero in quel momento il giocatore che ci può far fare la differenza. Bernardeschi in quel ruolo è quello che fa la fase difensiva migliore, Ramsey è un raccordatore di ottimo palleggio e di eguale talento”, precisa l’allenatore bianconero.

Sarri torna poi sulla partita persa contro la Lazio: “La Supercoppa? Siamo arrivati con poche energie e le abbiamo pagate. Ci dispiace, lasciare un trofeo dispiace sempre. La squadra si è allungata, ha perso le distanze tra i reparti e tra i singoli. Quindi la Lazio ha giocato in pochi spazi e con tempo a disposizione. Questo non ci deve capitare. La Lazio in questo momento vive una condizione psicofisica straordinaria e come sempre quando hai entusiasmo e pensi positivo gli episodi sono tutti favorevoli. Il che vuol dire che non sono episodi. Quindi in questo momento è una squadra difficile da affrontare: se dovesse continuare per mesi e mesi su questi livelli sarebbe un avversario durissimo. Noi però dobbiamo pensare da Juventus e che dipende solo da noi. Dobbiamo diventare continui: le sensazioni in allenamento mi dicono che mi diverto molto di più rispetto a due mesi fa”.

Per quanto riguarda l’idea di gioco che Sarri vuole imprimere alla Juventus, il tecnico toscano aggiunge: “Siamo ancora in una fase in cui abbiamo degli alti e bassi. Abbiamo dei momenti in cui giochiamo veramente da squadra, altri in cui ci perdiamo un attimino. Rientra nella normalità, è la nostra mentalità che è malata da questo punto di vista, perché pretendiamo tutto e subito. Il Liverpool di Klopp che è campione d’Europa e campione del mondo nei primi due anni ha fatto un undicesimo e un ottavo posto. Da noi purtroppo la mentalità è diversa e un po’ più difficile per avere un’evoluzione più lenta ma più duratura. L’aspetto strano è che prendiamo i gol in quelle situazioni dentro l’area di rigore in cui prima la Juventus era fortissima. Occorre tirare su dei ragazzi acerbi, per quello che è il nostro campionato e la mentalità del calcio italiano, come Demiral e de Ligt. Quindi un po’ di pazienza la dobbiamo avere”.

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