Un talento di livello internazionale che ha stupito i tifosi di tutta l’Europa. Il protagonista di oggi per la speciale rubrica di CalcioWeb “L’uomo del giorno” è Luís Carlos Almeida da Cunha, in arte Nani. L’ala portoghese, ex Manchester United e Lazio fra le tante, compie oggi 33 anni. La storia di un talento sottovalutato e del suo profondo legame con il connazionale Cristiano Ronaldo.
Luis Nani è cresciuto nelle giovanili del Real Sport Clube, società calcistica lusitana con sede nella città di Quelez, e nel 2003 viene notato dagli osservatori dello Sporting che lo portano a Lisbona per rinforzare la selezione primavera. Divenuto professionista, disputa due campionati nel massimo torneo portoghese, per poi essere acquistato nel 2007 dal Manchester United. E’ qui che ritrova il suo amico Cristiano Ronaldo, sua spalla nei Red Devils e con il Portogallo (con 112 presenze è il terzo giocatore con più presenze).
Sotto la guida di Sir Alex Ferguson i due vincono praticamente tutto (Premier League e Champions League), anche se col santone scozzese il rapporto è di quelli “odi et amo”. Nel gennaio 2014 fa così ritorno in prestito allo Sporting dove si rilancia alla grande, ma il rapporto col club inglese è ormai logorato e non c’è spazio per un ritorno di fiamma. L’esperienza al Fenerbahce lo prepara ad EURO 2016, torneo continentale vinto proprio dalla sua Nazionale. In finale contro la Francia, a causa di un infortunio, è proprio l’amico CR7 a passargli la fascia da capitano.
Valencia e poi l’Italia, finalmente, con la maglia della Lazio. L’esordio in Serie A il 1° ottobre col Sassuolo, la prima gioia nel tennistico dei biancocelesti 1-6 ottenuto a Benevento. Un’avventura quella capitolina tuttavia nel complesso deludente: chiuso da Immobile e Felipe Anderson, Nani non riesce mai a convincere del tutto Inzaghi, nonostante il suo grande curriculum. Il buon rapporto coi tifosi laziali non basta a lasciare un buon ricordo di lui in Italia, così dopo una nuova breve partensi con lo Sporting si trasferisce negli Stati Uniti ad Orlando. E’ probabilmente il tramonto di una grande carriera, di un campione che ha vinto tanto e ha avuto la (s)fortuna di aver avuto al suo fianco una stella come Cristiano Ronaldo che ne ha sempre oscurato i riflettori.
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