Due scudetti vinti con l’Inter e uno con il Cagliari. Angelo Domenghini, che compie oggi 78 anni, è stato tra i calciatori più forti e apprezzati negli anni ’60 e ’70. Ha conquistato, sempre con l’Inter, una coppa dei Campioni e due coppe Intercontinentali. E’ stato protagonista dell’unico Europeo vinto dall’Italia nel 1968. Buoni gli inizi con l’Atalanta, poi il passaggio all’Inter. Da 1 milione a 15. E dire che quel contratto lo firmò in bianco, Domenghini. Fu Angelo Moratti a scriverci sopra 15.
Giovanissimo giocava nella squadra dell’oratorio e il parroco scoprì il suo talento e lo vendette per ventitremila lire al Verdello. Esordisce in Serie A con l’Atalanta. Con la Dea vince la Coppa Italia del 1963, segnando una tripletta in finale contro il Torino. Nell’estate del 1969 passò al Cagliari nell’ambito dell’operazione che portò Roberto Boninsegna in nerazzurro. Continuò a giocare prima con la Roma, poi con il Verona, il Foggia ed infine con Olbia e Trento.
Un 12 aprile del 1965 in cui rischiò la vita. La sua Alfa Romeo Giulietta corre veloce e non vede ad un incrocio un’altra Alfa. I due ragazzi sull’altra vettura se la cavano con pochi graffi, Domenghini no. L’urto è violentissimo, i primi soccorritori raccontano una scena drammatica. Ci sono fratture e tantissimo sangue sui sedili. Servono due trasfusioni. Un mese dopo Herrera annuncia il suo ritorno in campo.
Cresciuto in una famiglia umile, raccontò: “Non avevo niente, ho vinto tutto. Mio padre aveva un’osteria, eravamo in nove fratelli, sei femmine e tre maschi. Il più grande, Marcello, era l’unico ad avere la bicicletta. Un giorno l’ha ceduta in cambio di un pianoforte. Lui non aveva la passione della musica, non l’ho mai sentito un giorno suonare quel piano…”. Angelo, invece scelse il pallone. Correva sulla fascia destra ed era imprendibile. Correva veloce, a volte anche troppo…