La possibile retrocessione e il campionato da dimenticare per la Salernitana, una delle società più blasonate della Campania, non possono essere ignorati e lasciati cadere come se niente fosse. Dal suo ritorno in Serie B, infatti, la squadra attualmente di Mezzaroma e Lotito non ha mai lasciato il segno in maniera positiva. La scorsa stagione ha sfiorato i play-off, per poi lasciarseli sfuggire nelle ultime giornate. In questa stagione l’ennesimo mercato non all’altezza di una squadra blasonata come la Salernitana, il cambio tecnico e la posizione non gratificante. Da qui l’idea di Alessio Sundas di dare una svolta alla Salernitana come per il Napoli: “La Salernitana come il Napoli sono la dimostrazione che una multiproprietà non avvantaggia nessuno se non i presidenti -così esordisce il manager sportivo Alessio Sundas- Guardare i granata in quella posizione di classifica è decisamente uno sfregio al calcio. La gestione Lotito-Mezzaroma non sta funzionando, non come merita la squadra e il suo blasone. Un mercato non all’altezza, sogni che possono solo rimanere tali. Nella passata stagione il co-patron aveva risposto alla contestazione dei tifosi con un trovate un imprenditore che la vendo. Bene se lui è disposto a venderla può dare a me il mandato e troveremo un imprenditore che sia disposto a creare un progetto di crescita per questa squadra. Riportare la Salernitana in Serie A, valorizzando calciatori giovani come Mattia Vaccaro, Geremy Lombardi, Daci, Jefferson, Ricardinho, Cilenti, Di Virgilio. Accanto a questo creare una formazione femminile che possa arrivare in massima serie con le campionesse brasiliane che stanno cercando un posto nel calcio europeo, come Andressa Alves, e tante altre. Non da meno l’impregno a costituire un’accademia Salernitana per creare un vivaio dal quale prelevare le forze necessarie a crescere sotto tutti i punti di vista come fanno i club esteri. Il calcio italiana deve prendere un’altra piega. Nei prossimi giorni manderò una manifestazione d’interesse a Lotito tramite PEC e vedremo cosa mi dirà, sperando che non prenda l’esempio di De Laurentiis e mi risponda, in fondo avevamo già collaborato”.