Fine di un ciclo. Il Real Madrid cade clamorosamente, e sonoramente, in casa propria di fronte ai ragazzini terribili dell’Ajax. Quattro reti incassate, una disfatta totale difficile da vedere dalle parti del Bernabeu. Non soltanto perchè siamo di fronte alla squadra con più titoli in Champions e tra le più titolate al mondo, ma anche perchè effettivamente non accadeva da tempo che la squadra spagnola uscisse già a marzo dalla coppa delle grandi orecchie.
L’ultima volta, infatti, era il 2010. Torna Florentino Perez, il Real è di nuovo “galactico”. Arrivarono Ronaldo, Kakà, Benzema e Xabi Alonso. L’obiettivo era quello di tornare a vincere dopo tanti anni, e di fronte ai propri tifosi, visto che la finale si doveva giocare proprio al Bernabeu. Risultato? Un disastro rispetto alle aspettative. I sorteggi “premiarono” gli spagnoli, che si trovarono di fronte un Lione ovviamente alla portata. Ma non fu così. 1-0 per i francesi all’andata, 1-1 in Spagna al ritorno. Real fuori e tanti saluti ai sogni di gloria. Col sennò di poi però, forse, fu un bene. Perchè da lì iniziò l’egemonia madridista. Dalla stagione successiva, Ramos e compagni superarono sempre i quarti di finale, vincendo quattro Champions negli ultimi 5 anni.
Ci sono delle curiosità interessanti legate a quell’annata, l’ultima appunto – prima di ieri – con il Real non protagonista. Ronaldo, come accennato sopra, era alla prima stagione con la nuova maglia. Non andò benissimo in campo europeo. Quest’anno, alla prima con la Juve, rischia di replicare, seppur ci sia ancora il ritorno da giocare e l’avversario sia ben più forte di quel Lione.
Volendo invece essere ottimisti, e romantici, ci si può augurare che accada il contrario, e che l’Italia torni ad esultare. Motivo? In quell’annata (2009-2010), ad alzare la Coppa più prestigiosa d’Europa fu un’italiana, l’Inter di Mourinho che concluse il suo splendido percorso con la finale vinta contro il Bayern. L’ultima volta del Real fuori agli ottavi coincide con l’ultima Champions appannaggio del tricolore nostrano. Chissà…
