MotoGp, i retroscena di Valentino Rossi: il commento da brividi su Simoncelli

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Valentino Rossi si prepara per l’inizio del nuovo mondiale di MotoGp, l’obiettivo del pilota italiano è quello di essere grande protagonista e tentare di lottare per il titolo mondiale, nel frattempo emergono alcuni retroscena sul pilota italiano. In un numero speciale in edicola nella giornata di oggi Riders racconta Valentino Rossi, tra retroscena anche clamorosi. Su Simoncelli: “eravamo molto amici, stavamo insieme quasi tutti i giorni, spesso dopo l’allenamento, andavamo a cena a casa di Carlo (Casabianca, il preparatore atletico), con il Sic che portava il sushi e che ne mangiava il doppio di noi. Essere anche coinvolto nell’incidente è stato devastante e difficile da superare, ma non ho mai pensato di smettere. Mi è dispiaciuto essere lì, se fossi stato due moto più avanti sarebbe stato un po’ più facile, ma con il tempo passa tutto e quando penso al Sic ho solo ricordi positivi. Sono andato avanti per amore. Sennò avrei già smesso: una situazione come quella dell’incidente di Marco non la superi. Ero già grande, avevo vinto dei Mondiali, potevo dire basta. Ho cercato di dividere le due cose, il dolore e quello che si deve fare per superare. Poi ho pensato alla carriera, che volevo continuare, volevo tornare in Yamaha e tornare a vincere”.

Valentino Rossi
AFP/LaPresse

“Avere una figlia o un figlio sarebbe bello uguale, ma adesso, se potessi decidere, mi piacerebbe avere un bambino. Perché avrei più cose in comune da condividere. Lo Sky Racing Team VR46 in MotoGP? È un’idea che c’è. Sarebbe bello… Marquez? È impressionante quello che fa, anche perché non cade più: l’anno scorso si è salvato talmente tante volte che non può più essere un caso. Per me lui si è adoperato per migliorare questa tecnica, il suo stile di guida lo aiuta, non so se è naturale o ci ha lavorato, ma lui mette il corpo fra la moto e l’asfalto, usandolo come un piozzo per non cadere. Prima di lui non era mai successo: secondo me non è l’elettronica, ma la moto, a Pedrosa quando gli succede, cade. La Honda è fatta in un modo che quando la ruota davanti si chiude continua comunque ad appoggiare, un’altra moto, tipo la nostra, se chiude davanti, la ruota tocca la carena e non la tiri più su”. 

Poi importanti aneddoti raccontati dall’amico Uccio: “Che arrabbiatura con Pernat per non aver finito uno shooting con l’Aprilia quando lui non aveva ancora la patente, ma Vale è rimasto uguale: se gli dici che un’intervista dura mezzora, deve durare mezzora, se no si infastidisce”. E poi: “Prima del via c’è sempre lo stesso rituale e ci devono essere solo determinate persone. Vale dice: ‘Chiudete il bar’, che è l’ufficio dove si cambia, da lì non si scherza più e Vale comincia a pensare alla concentrazione e accende la musica. O un Vasco d’annata o l’album Nessun Pericolo per te”.

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