Paolo Cannavaro in Cina: “non potevo dire di no a mio fratello Fabio”

CalcioWeb

“Lascio una famiglia che ringrazio per l’opportunita’ che mi ha dato. Ma non potevo dire di no a mio fratello Fabio”. Paolo Cannavaro ha cominciato cosi’ a ora di pranzo la sua ultima conferenza da calciatore. A 36 anni il difensore napoletano ha deciso di appendere le scarpette al chiodo per seguire il fratello Fabio in Cina, dove iniziera’ la carriera da collaboratore tecnico al Guangzhou. Lascia l’Italia dopo 102 gare col Sassuolo in 4 anni e mezzo e quasi 500 in A con le maglie di Parma, Verona e Napoli. “Grazie per tutto quello che ci hai dato e per aver scommesso su di noi nel gennaio del 2014 quando eravamo in difficolta’” lo aveva salutato l’a.d. neroverde Carnevali. “Il calore umano che ho sentito in questi anni al Sassuolo – ha spiegato Cannavaro – e’ unico e dico grazie anche al dottor Squinzi che mi ha permesso di andare via. Non vedo l’ora di raggiungere Fabio in Cina. Purtroppo la vita ci ha divisi presto e ho voglia di stare con lui. Il mio ruolo sara’ quello di collaboratore tecnico, in piu’ in Cina si puo’ anche allenare la squadra riserve. Vedere le gare italiane solo in tv fara’ un effetto strano, ma non ho rimpianti perche’ ho deciso io di lasciare. Mi manchera’ invece la quotidianita’ con questi fantastici compagni che ho trovato al Sassuolo”.

Cannavaro poi ripercorre le sue stagioni sassolesi. “L’impresa piu’ bella e’ la salvezza del primo anno, quando a gennaio avevamo solo 17 punti, le lacrime dei compagni sono una fotografia che non cancellero’ mai. Il ricordo piu’ doloroso l’eliminazione dall’Europa League. Sono sempre venuto al campo con la voglia di giocare di un bimbo della scuola calcio. Ringrazio anche i tifosi neroverdi che hanno capito che il mio filo diretto con Napoli sarebbe sempre esistito”. (ITALPRESS)

 

Condividi