Boom Malagò: “Ventura Ct? Lo scelse Lippi. Tavecchio si dimetterà”, ma arriva la smentita

CalcioWeb

Buffon e’ un gigante, ci ha messo subito la faccia, si capiva che erano lacrime sincere. Si e’ sempre esposto in prima persona, perlatro sarebbe stato il primo a farme sei e gia’ dichiarato poi basta, a caldo ha avuto la forza di raccontare il suo momento”. Il presidente del Coni, Giovanni Malago’, torna a parlare, ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, su RaiTre, del flop della Nazionale e di un Mondiale mancato che ha messo a nudo tutte le falle di un sistema ormai da riformare.

“Nel 1958 – ricorda il numero uno dello sport italiano – perdemmo uno spareggio con l’Irlanda del Nord, le regole erano diverse e il Coni poteva intervenire direttamente. Ora invece puo’ commissionare una federazione ma non ci sono gli estremi tecnico-giuridici per procedere: io ho sempre rispettato la responsabilita’ soggettiva delle persone, qui si va sul campo della coscienza o, come qualcuno ha detto, della dignita’. Chiunque si rende conto che non e’ il presidente di una federazione che calcia in campo, qui pero’ c’e’ una vicenda che trasferisce la responsabilita’ dall soggettivita’ all’oggettivita’: quando Conte decise di lasciare la Naizonale per andare al Chelsea, si pose il problema di chi potesse traghettare la Nazionale fino ai Mondiali”.

LaPresse/Xinhua

E qui, Malago’ rivela un retroscena inedito:Si penso’ a Donadoni, parlai direttamente con il presidente Saputo, ma era sotto contratto con il Bologna e non si poteva fare. Tavecchio ed io ci siamo sentiti in quell’occasione e c’era l’ipotesi di Marcello Lippi, che aveva fatto trapelare la volonta’ di tornare dalla Cina. Lo incontrammo, fu chiaro ma disse che non voleva fare il ct ma dare una mano al settore tecnico delle squadre nazionali, per costruire una crescita dell’intero movimento. Diede la piena disponibilita’, Tavecchio era molto preoccupato per l’ingaggio, viste le cifre della Cina, ma Lippi fu un gentiluomo e l’accordo fu fatto su basi inferiori a quelle messe in preventivo. Chiese una settimana di tempo per interpellare i tecnici disponibili, e cioe’ Ventura, De Biasi, Montella e Spalletti. Lippi ritorno’ e disse che la scelta migliore era Ventura, quello con cui sentiva di potersi confrontare e lavorare perfettamente. Tavecchio e la federzione contrattualizzarono Ventura e poi dieci giorni dopo mi disse che non potevano mettere sotto contratto Lippi perche’, avendo il figlio procuratore, c’era una norma che lo vietava.

Lippi era dispiaciuto e, a prescindere dalla norma, nel calcio ci sono tante interpretazioni, ma quello che e’ stato grave e’ che Ventura si e’ ritrovato senza Lippi ma con al suo fianco il vice-presidente Ulivieri. Chiunque puo’ farsi un’idea su questa storia. Non serviva essere uno scienziato per capire che l’Italia era nel girone con la Spagna, per la differenza reti dovevamo vincere a Madrid e una volta che vai allo spareggio e’ sempre un terno a lotto. A noi con la Svezia non era andata male e quando vai fuori, l’eliminazione si ripercuote su tutto il movimento, con problemi anche economici, visto che qualcuno ha parlato di una perdita dell’1% del pil”.

LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Malago’ ribadisce come Tavecchio debba dimettersi: “Una parte del mondo del calcio continua ad appoggiarlo? Il perche’ va chiesto a loro… Per quello che sono le mie informazioni, si presentera’ dimissionario nel Consiglio Federale di domani, che e’ anche zoppo. Sarebbe un bene anche per lui, umanamente. Pero’ non e’ che se leviamo Tavecchio e mettiamo un’altra persona risolviamo il problema. C’e’ un discorso di riforma di campionati, abbiamo piu’ squadre professionistiche di tutti. Onesti defini’ i presidenti di calcio dei ricchi scemi, in questi anni si sono occupati a dare dei contratti agli stranieri, strapagandoli, senza magari utilizzarli per costruire una casa”. Per la panchina della Nazionale si fa il nome di Ancelotti: “Non e’ disponibile a fare la stampella a nessuno. Potrebbe essere interessato con una situazione ambientale diversa”.

Tavecchio dimissionario al Consiglio Federale? Arriva la smentita della Figc

“Carlo Tavecchio non si presenterà dimissionario al consiglio federale della Figc in programma lunedì. Il presidente sta ultimando le sue proposte per rispettare l’impegno preso con tutte le componenti nell’incontro di mercoledì scorso”: lo annuncia all’Ansa, dopo le dichiarazioni del presidente del Coni Malagò intervistato da Fabio Fazio, una fonte qualificata della Figc.

Condividi