Milan, l’ex Berlusconi torna sulla cessione del club: “Il calcio è cambiato, servono grandi spese”

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Milan, parla l’ex Berlusconi – Dopo aver centrato l’obiettivo del ritorno in Europa dopo tre anni di astinenza, il Milan è già proiettato sulla prossima stagione, dove l’obiettivo minimo sarà quello del ritorno in Champions League. In tal senso la nuova dirigenza del club rossonero sta già lavorando in sede di calciomercato, come dimostrano gli acquisti di Musacchio e Kessiè. La speranza dei tifosi è che il nuovo corso cinese possa riportare il Milan ai vertici del calcio italiano ed europeo. Intanto poco fa sono arrivate le parole dell’ormai ex presidente del club rossonero Silvio Berlusconi, dal palco dell’auditorium della Regione Lombardia, dopo aver ricevuto il premio speciale “Rosa Camuna”.

Milan, l’ex Berlusconi torna sulla cessione del club: “Il calcio è cambiato, servono grandi spese”

Milan, parla l’ex Berlusconi – Berlusconi, come ci riferisce ‘Milannews.it’, si è soffermato sui motivi per cui è stato costretto a vendere il Milan“Io ho cercato a Milano delle altre persone che potessero condividere con me gli sforzi finanziari per portare avanti il Milan. Nonostante i tanti contatti, non c’è stata una sola risposta adesiva a questa nostra richiesta, né a Milano né in Italia. Abbiamo dovuto lasciare perché il calcio è cambiato. Con l’arrivo dei soldi del petrolio, i valori sono diventati valori da Monopoli. Una cosa staccata dalla realtà. Nell’ultimo anno di Milan, ho speso 154 milioni per rinforzare la squadra quando eravamo in trattativa con Bee. Queste sono le spese che servono per mantenere Milan e Inter ad alti livelli. Il Milan non può accontentarsi di vincere solo in Italia e deve essere tra le 5-6 squadre protagoniste nel mondo. Ho dovuto lasciare per questo motivo, perché non potevamo più competere a livello economico con altre realtà. I cinesi hanno un mercato che è 27 volte quello italiano”.

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