Il big match della 27^giornata di Serie A sarà senza dubbio Inter-Roma. I nerazzurri si giocheranno una fetta importante di possibilità di poter raggiungere il terzo posto. Alla vigilia della gara, Samir Handanovic ha rilasciato una lunga intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’:
“Tutto è ancora in ballo. Certo, le altre corrono parecchio, ci tocca allora andare più forte. La gara di domenica darà risposte importanti. Inter-Roma? Intanto spero in una bella partita, spero in particolare che alla fine si parli solo di calcio. È una gara fondamentale per noi, importantissima per loro. La Roma è infatti seconda, e non può permettersi errori in prospettiva scudetto. Sarà durissima: li ho visti rifilare in pochi giorni quattro gol a Fiorentina,Villarreal e Torino. In ogni modo, ora anche noi non siamo semplicissimi da affrontare. All’Olimpico perdemmo per un calcio piazzato, e uscimmo molto incazzati, perché la sensazione era quella di poter fare il grande colpo: si poteva vincere, eccome se si poteva vincere…”.
Il portiere nerazzurro avverte i suoi compagni sui punti di forza della Roma: “Conosco il modo di allenare di Spalletti. La squadra in campo rispecchia le sue idee, e si vede. Occhio a Nainggolan e alla velocità di Salah. La Roma non è comunque una squadra che vive di individualità: è forte come collettivo, è organizzata benissimo”.
Handanovic è all’Inter da cinque anni ma finora sono arrivate solo delusioni: “Più che non aver ancora vinto niente, mi faceva male la sensazione a priori che non saremmo comunque riusciti a competere a certi livelli. Ci sono stati stravolgimenti davvero epocali dal punto di vista societario e poco ci ha aiutati l’aver cambiato molti giocatori e tecnici. Vedevo la gente delusa per un quarto o quinto posto, e li capivo, ma in realtà non si poteva fare meglio, perché gli altri erano più forti”.
Lo sloveno comunque non si è pentito della scelta fatta: “Non mi sono mai pentito della scelta. Una chiamata dall’Inter è il sogno di tutti i giocatori. Da Udine guardavo questa meravigliosa squadra vincere scudetti e la Champions League, era impossibile prevedere certi stravolgimenti. Detto questo, l’Inter è sempre uno dei cinque-sei club più prestigiosi del mondo, e oggi la sensazione è quella di essere nuovamente all’inizio di qualcosa di importante. A Milano anche senza Champions? Sì! E non è detto che non si vada subito in Champions League“.
Infine Handanovic incorona il suo erede: “Un mio erede? Meret, senza dubbi. Oltre ai mezzi tecnici e fisici, vedo un ragazzo a posto, un professionista serio. Ha poi fatto un’ottima scelta andando a giocare un anno in Serie B. Futuro? Giocare fino a 40 anni, e poi restare nel calcio, ma con compiti di campo”.