Atalanta 6,5 – Tanti applausi. La cessione di Gagliardini, dolorosa dal punto di vista tecnico, rappresenta una sorta di piccolo capolavoro di mercato. Discorso simile anche per Caldara, che rimarrà in nerazzuro sino a giugno. Sfoltito qualche elemento in sovrannumero come Pinilla, in entrata interessante l’arrivo di Cristante, che avrà, forse, l’ultima chance di rilanciarsi.
Bologna 5,5 – Un calciomercato dai toni bassi, sia in entrata che in uscita. Acquistato il solo Petkovic, giovane attaccante croato, via le eccedenze come Floccari e Ferrari. Ci ci sarebbe aspettata qualcosa di più, magari un’alternativa di maggiore esperienza a Destro, visto che Sadiq non sembra godere della fiducia di Donadoni.
Cagliari 6 – Acquisti e cessioni si equivalgono in questa sessione invernale di calciomercato condotta dai sardi. E se il ritorno di Ibarbo è l’affare che, dal punto di vista mediatico, ha fatto più rumore, attenzione a Faragò, centrocampista prelevato dal Novara, classe 1993, che ha le carte in regola per imporsi. Un difensore centrale in più, però, non avrebbe guastato. Pollice verso per la vicenda Storari, al netto del valore di mercato.
Chievo 5,5 – Anche qui non si segnala chissà quale operazione di mercato. La cosa più importante è stata trattenere Birsa, richiesto con insistenza dalla Cina. L’arrivo dal Genoa di Gakpè, però, non può essere sufficiente ad ovviare alle carenze del reparto avanzato: serviva una prima punta, il ritorno di Paloschi sarebbe stato oro colato.
Crotone 4 – Uno strazio. Vero è che proprietà e dirigenza hanno trattato numerosi giocatori, scontrandosi però con i continui rifiuti ricevuti. Questo, però, non è sufficiente a giustificare un calciomercato che avrebbe dovuto vedere questa squadra grande protagonista, in modo da ovviare ai danni di sei mesi addietro. E invece, alla fine, se n’è andato pure Palladino, tra i pochi all’altezza del campionato sin qui disputato. Lotta contro il tempo nel finale per tesserare Kotnik, attaccante sloveno prelevato dal Nova Gorica: impresa compiuta.
Empoli 5,5 – Certo, il trittico di squadre che sta in fondo alla classifica consente di dormire sonni parzialmente tranquilli. Tuttavia qualcosina in più i toscani avrebbero dovuto farla, soprattutto alla luce delle partenze di Saponara e Gilardino, in verità mai pervenuto al Castellani. Nota positiva l’acquisto di El Kaddouri, che può aggiungere qualità e quantità al centrocampo.
Fiorentina 6,5 – Ottimo il colpo Saponara, orchestrato da Corvino all’insaputa di molti. Di prospettiva l’acquisto di Sportiello, destinato a rilevare Tatarusanu a fine stagione nel ruolo di portiere titolare. Importante, soprattutto, la conferma di Kalinic, che ha comunque avuto un ruolo fondamentale nel rifiutare la Cina. Ci sta la cessione di Zarate.
Genoa 6,5 – Ormai non è una novità, con l’arrivo di gennaio Preziosi si diverte a vendere metà squadra ed acquistare di conseguenza. E’ però vero che, a certe cifre e con certe pretendenti, le cessioni di Pavoletti e Rincon erano inevitabili. Lascia invece perplessi la cessione di Ocampos. Il fiore all’occhiello è il riscatto del cartellino di Simeone, futura plusvalenza per il grifone. Tanti innesti per completare ed anche ampliare la rosa ma il focus va su Beghetto e Morosini, due dei giovani più interessanti del panorama calcistico italiano.
Inter 6,5 – Da apprezzare il modo in cui si sono mossi i nerazzurri. Dati via parecchi e scomodi esuberi, come Ranocchia, Felipe Melo e Jovetic, sono arrivati Sainsbury, contorno che fungerà da riserva delle riserve in difesa, e soprattutto Gagliardini, per il quale è stato fatto un investimento importante ma che senza dubbio darà i suoi frutti, come si è già visto nelle prime uscite.
Juventus 6,5 – Tante le partenze, una delle quali inaspettata, alias Evra. Fermo restando il valore di Asamoah, conoscendone la precarietà fisica sarebbe stato un bene insistere, magari, per Kolasinac. Rincon è un acquisto che ci sta tutto. Da applausi l’operazione Zaza, con Marotta e Paratici che sono riusciti a piazzarlo al Valencia senza perderci rispetto alle cifre pattuite col West Ham. Mezzo punto in più per la chiusura degli acquisti di Caldara e Orsolini: arriveranno a giugno.
Lazio 5 – La coperta era corta già prima di gennaio, adesso lo è ancora meno. Via Letiner, Cataldi, Morrison e Kishna, separato in casa Gonzalez, come minimo sarebbe stato essenziale aggregare un centrocampista alla rosa. E invece no, con l’aggravante della già citata cessione di Cataldi, finito al Genoa. Pessima la gestione Djordjevic: sarebbe stato ideale cederlo e sostituirlo con un altro elemento. Anche qui, però, tutto all’insegna dell’immobilismo. Incomprensibile.
Milan 6,5 – L’ambiente rossonero era ormai saturo di Niang, giusto cederlo anche se le condizioni dell’obbligo di riscatto da parte del Watford sono di difficile realizzazione. Intrigante l’innesto di Deulofeu, eterna promessa che deve ora mantenere, Ocampos può rivelarsi molto più utile di quel che si crede. L’infortunio di Bonaventura non ci voleva, la tempistica ne ha impedito la sostituzione in termini numerici.
Napoli 6 – Fine della tormentata storia con Gabbiadini, passato al Southampton in cambio di un’ottima cifra. Al suo posto Pavoletti, per un’operazione che sulla carta aumenta il potenziale offensivo della squadra di Sarri.
Palermo 4 – Siamo più o meno sul discorso fatto per il Crotone. Via Quaison ed è un’operazione anche intelligente, visto che sono stati incassati 2,5 milioni per un calciatore in scadenza. Via Hiljemark che in Sicilia pareva aver fatto il suo tempo. Ma chi è arrivato al loro posto? Nessuno. Inammissibile, per una squadra che avrebbe necessitato di acquisti in ogni reparto e prima ancora delle partenza di Quaison ed Hiljemark: sono arrivati Sunjic e Silva, troppo poco. Ai limiti dell’incommentabile. E’ un miracolo che sia rimasto Nestorovski.
Pescara 5 – Agli abruzzesi, rispetto alle due rivali per la lotta alla salvezza, va almeno riconosciuto il tentativo di rinforzare una squadra molto debole per i canoni del nostro campionato. Si è fatto il possibile? Difficile dirlo, di certo non è sufficiente per scongiurare una retrocessione in questo momento prossima alla realtà. Acquisti fatti in nome dell’esperienza, con un enorme occhio di riguardo per il risparmio più una spruzzata di giovani inesperti: da un lato Stendardo, Bovo, Muntari, Gilardino, dall’altro Cubas, Kastanos e Cerri. Si poteva, probabilmente, fare di più.
Roma 5,5 – Spalletti avrebbe gradito un rinforzo in attacco e, nello specifico, Defrel. Il Sassuolo non ha però mollato ma l’offerta dei giallorossi non era affatto male: tecnico probabilmente insoddisfatto, a quel punto non avrebbe concesso il via libera per la partenza di Iturbe. Sorpresa Grenier per il centrocampo, ragazzo che può tornare utile.
Sampdoria 6 – Non serviva, onestamente, fare particolari operazioni. La rosa a disposizione di Giampaolo era già sufficiente per puntare ad un campionato di media classifica. Buona l’operazione che ha portato al riscatto del cartellino di Djuricic e alla contestuale partenza verso il Benfica di Pedro Pereira, in scadenza di contratto. Possibile sorpresa Bereszynski.
Sassuolo 6 – Respingere le sostanziose offerte della Roma per Defrel può rivelarsi un’arma a doppio taglio: il rischio è di trovarsi un giocatore insoddisfatto di non essere andato in una squadra che lotta per traguardi più ambiziosi. Apprezzabile il tentativo di rilanciare Aquilani, Scamacca sarà l’ennesima scommessa giovane di Di Francesco. Da vincere.
Torino 5 – Il riscatto del cartellino di Iago Falque è senza dubbio l’operazione di maggiore importanza. Iturbe è un’incognita assoluta, con Mihajlovic potrebbe risorgere ma ad oggi non c’è stato alcun indizio da questo punto di vista. Ci si aspettava un centrocampista che non è arrivato. Grossi dubbi su Carlao, difensore centrale del quale si sa poco.
Udinese 6 – Poca roba, via giocatori come Wague che stavano trovando poco spazio, dentro Gnoukouri che aumenta la batteria di centrocampisti a disposizione di Delneri. La cosa migliore è stato l’acquisto di Lasagna, lasciato in prestito al Carpi sino a giugno.