Reggio Calabria sta vivendo giorni davvero molto concitati sul fronte sportivo. Ripescaggi, fallimenti ed iscrizioni, con i destini di due diverse società che si incrociano, ed i tifosi in trepidante attesa si domandano: quale futuro per il calcio a Reggio Calabria?
Spiegare il tutto è molto delicato, ed anche lanciarsi in pronostici affrettati sarebbe sbagliato in questo preciso momento. Ma oggi cerchiamo di esporre i vari scenari che potrebbe vivere calcisticamente la città di Reggio Calabria, dal più “normale” al più curioso, vale a dire quello di avere due club distinti e separati: Reggina Calcio ed Ssd Reggio Calabria.
Una cosa che preme dire per mettere a tacere il chiacchiericcio cittadino riguarda l’ex presidente amaranto Lillo Foti. Ebbene, lo storico patron amaranto artefice della straordinaria era del club calabrese in serie A per 9 lunghi anni non potrà più avere alcun ruolo nella società dopo il fallimento della Reggina Calcio, nonostante le voci false che si sono rincorse negli ultimi mesi in merito ad un suo ritorno. Il ciclo di Foti si è concluso con la vittoria dello spareggio playout contro il Messina lo scorso maggio e la salvezza rimediata sul campo in Lega Pro.
Dunque passiamo ai fatti. Innanzitutto va detto che la Ssd Reggio Calabria, sta tentando di ottenere il ripescaggio in Lega Pro, e di cambiare nome passando a “Virtus Reggina” o “Pro Reggina” (o comunque qualsiasi altro termine Reggina preceduto da un appellativo), facendo apposita domanda entro il 5 luglio (poi sarebbe troppo tardi). L’ipotesi ripescaggio è molto complessa dato che servirebbero 500 mila euro di fideiussione e 250 mila a fondo perduto, cifre notevoli per la piccola società guidata da Mimmo Praticò che tante difficoltà ha avuto nel primo anno di serie D (sconfitta dalla Cavese nella semifinale dei playoff dopo il 4° posto ottenuto in campionato).

Passando invece alla questione relativa alla Reggina Calcio, gira tutto attorno ad un incontro con il presidente della Figc Tavecchio, che però slitta ormai da giorni a causa del noto impegno del presidente ad Euro2016. I curatori fallimentari Giordano e Condemi, che hanno il compito di gestire la società in “esercizio provvisorio” chiederanno al presidente federale il mantenimento del numero di matricola e dell’affiliazione alla FIGC, facendo leva sulla decisione dello scorso anno in cui matricola e affiliazione sono state mantenute anche dopo la mancata iscrizione in Lega Pro.

Il compito dei curatori, su mandato del Tribunale, è quello di “esperire il tentativo di evitare la revoca dell’affiliazione, con la presentazione immediata di un’apposita istanza in autotutela presso la competente federazione (come già accaduto in passato per altre società sportive), specie al fine di mantenere gli assets immateriali e materiali; così da consentire: 1) di non disperdere i crediti sportivi per “premi di preparazione calciatori tesserati da società professionistiche con vincolo pluriennale” e gli eventuali crediti che potrebbero maturare in caso di presenza in prima squadra per “calciatori con vincolo pluriennale Reggina tesserati da altre società”; 2) il mantenimento dell’attività del settore giovanile presso il Centro Sportivo Sant’Agata per non disperdere i giovani attualmente iscritti; 3) conservare, conseguentemente, la concessione (in proroga) del Centro Sportivo Sant’Agata, secondo le indicazioni pervenute dalla Provincia, di cui alla nota allegata agli atti, anche alla luce del dissequestro delle quote sociali e del patrimonio aziendale della Reggina Calcio S.p.A. disposto nelle more dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e condizionato all’emissione della sentenza di fallimento; mantenere il marchio e la denominazione sociale; proseguire, attraverso l’utilizzazione completa delle strutture del Centro Sportivo Sant’Agata, tutte le attività in essere, sia quelle legate al settore giovanile, sia quelle che consentono l’attuazione di una serie di diverse iniziative economiche (sportive, ludiche, ecc. ..) connesse allo sfruttamento del centro sportivo medesimo, secondo le dettagliate indicazione contenute nel Business Plan in atti“.
“In quest’ottica – aggiunge il Tribunale nel documento ufficiale – particolari benefici economici potrebbero conseguire a breve dalla possibilità (allo stato, invero, solo auspicata) di c.d. “ripescaggio” in una serie professionistica sportiva (in ragione della storia sportiva, del bacino di tifosi, della particolare importanza in ambito sportivo della Città di Reggio Calabria, ecc.), con conseguente ulteriore accrescimento del valore aziendale“.
Il colloquio con Tavecchio sarà lo snodo principale dell’intera questione che coinvolge la città di Reggio Calabria. Paradossalmente, dopo la decisione del Tribunale che ha dichiarato il fallimento con esercizio provvisorio, la Reggina Calcio è una società estremamente appetibile sul mercato, forte di un grande patrimonio e di numerosi crediti (derivanti dai giovani cresciuti nel vivaio, crediti destinati ad aumentare ulteriormente), ma priva di tutti i debiti che sono adesso ‘cristallizzati’ e saranno gestiti (e ripagati in parte) dal processo fallimentare e che quindi non sono più in capo al club. Tale processo di cristallizazione dei debiti, è previsto dalle norme italiane per ogni azienda che viene dichiarata fallita dal tribunale, che ne riassorbe i debiti e poi la mette all’asta ‘sana’ qualora ci fossero le condizioni affinchè possa proseguire l’attività e ottenere utili dalla vendita per soddisfare i creditori. Inoltre il club potrebbe dal punto di vista legale, essere riammesso direttamente alla Lega Pro, un po’ come avvenuto al Messina nella scorsa stagione. La riammissione non prevede il pagamento di 250 mila euro a fondo perduto, contrariamente al ripescaggio che sta tentando di ottenere la Ssd Reggio Calabria, quindi sarebbe un’operazione molto più conveniente.
I vari scenari dopo l’incontro con Tavecchio

Il ‘no’ di Tavecchio – Nel caso in cui il presidente della Figc dovesse negare il mantenimento del numero di matricola e dell’affiliazione alla Reggina Calcio, decadrebbero tutti i crediti di cui sopra, ed assieme ad essi ovviamente anche l’ipotesi di riammissione in Lega Pro. I curatori fallimentari però potrebbero comunque decidere di proseguire nell’attività giovanile già iniziata nella scorsa stagione al Sant’Agata, così da poter in minima parte ripagare i debiti contratti dalla società negli anni scorsi (e potrebbero anche presentare ricorso avverso la decisione di Tavecchio). In tal caso l’Ssd Reggio Calabria tenterà di ottenere il ripescaggio, ma servirebbero 500 mila euro di fideiussione e 250 mila a fondo perduto, cifre notevoli per la piccola società guidata da Mimmo Praticò.
Il ‘sì’ di Tavecchio – Qualora Tavecchio concedesse come fatto lo scorso anno, il mantenimento del numero di matricola e dell’affiliazione alla FIGC, il primo passo dei curatori sarà quello di ‘vendere’ il club in modo da poter ripagare almeno in parte i debiti contratti dalla società fallita. Una vendita eccezionalmente appetibile, soprattutto nell’ottica della possibile riammissione in Lega Pro.
Il ‘sì’ di Tavecchio, prima opzione – Adesso entra in scena anche la Ssd Reggio Calabria. La prima possibile opzione sarebbe l’unione delle forze tra le due società, con la Ssd Reggio Calabria che andrebbe a “comprare” all’asta (ad una cifra eccezionalmente conveniente) la Reggina Calcio ottenendo così diversi importanti risultati: acquisirebbe il nome storico della società, i crediti sportivi, il Centro Sportivo Sant’Agata e la possibilità di riammissione in Lega Pro senza pagare i 250 mila euro a fondo perduto.
Il ‘sì’ di Tavecchio, seconda opzione – La seconda opzione è davvero paradossale. La Ssd Reggio Calabria potrebbe proseguire con le proprie gambe (il presidente Mimmo Praticò ha già dichiarato di non avere alcun interesse nei confronti del vecchio club), e la Reggina Calcio potrebbe essere ceduta ad una nuova cordata imprenditoriale. Ricordiamo che tale società è al momento molto appetibile, per quanto detto in precedenza: possibilità di riammissione in Lega Pro senza pagare i 250 mila euro a fondo perduto, diversi crediti sportivi, il centro sportivo di Sant’Agata e buone possibilità di riammissione in Lega Pro dato che una delle discriminanti è la (gloriosa) storia della società in questione. Questa opzione potrebbe addirittura portare la città ad avere due squadre distinte e separate, qualora intervenissero terzi imprenditori, anche esterni, ad acquisire dal Tribunale il club amaranto.
Il ‘sì’ di Tavecchio, terza opzione – Esiste anche un’ipotesi, secondo la quale la Reggina Calcio ottenga il mantenimento del numero di matricola e dell’affiliazione alla FIGC, ma nessuno decida di acquistare la società. Il tal caso i curatori, come da punto 2) delle richieste del Tribunale, potrebbero mantenere l’attività del settore giovanile presso il Centro Sportivo Sant’Agata per non disperdere i giovani attualmente iscritti. In tal caso l’Ssd Reggio Calabria tenterà di ottenere il ripescaggio, ma come detto in precedenza servono fondi notevoli.

Una città pazza di calcio, che sta vivendo un momento non proprio di massimo splendore. I tifosi intanto si stanno mobilitando per riempire il Granillo in vista della partita del 25 giugno tra la Reggina dell’88 e quella del ’99, con l’addio al calcio giocato di due grandi stelle amaranto con Belardi e Cirillo. Intanto si riaccende la fiammella della speranza per rivedere una squadra reggina nel calcio che conta.