Claudio Ranieri, in una lettera aperta, racconta il sogno del suo Leicester e come ha fatto a portare al successo questo piccolo club
In una lunga lettera aperta pubblicata sul sito Theplayerstribune.com, Claudio Ranieri racconta la sua esperienza alla guida del Leicester, da quando è iniziata a come si è trasformata in un sogno.
“Mi ricordo quando ho incontrato per la prima volta il presidente, mi disse che per il club era una stagione molto importante ed era fondamentale rimanere in Premier League, io gli risposi che avrei lavorato sodo per cercare di raggiungere quell’obbiettivo. Ci bastavano 40 punti, per ottenere la salvezza e per rendere contenti società e tifosi. Non avrei mai pensato di arrivare ad aprile con 69 punti e invece eccoci qua, primi in classifica”.
Ranieri si sofferma poi suoi propri giocatori che, fino a qualche mese fa, erano dei completi sconosciuti e ora si candidano tra i maggiori talenti del calcio inglese: “Ora probabilmente avrete imparato a conoscere i nostri giocatori, come N’Golo Kanté, Jamie Vardy, Wes Morgan, Danny Drinkwater e Riyad Mahrez. Erano considerati troppo piccoli o troppo lenti per i grandi club e invece hanno dimostrato fin da subito il loro talento e sono sicuro che potranno fare una grande carriera”.
Tra di loro l’allenatore decide di svelare un simpatico aneddoto su Kantè: “In allenamento non smette mai di correre, così un giorno gli ho detto di rallentare e di non correre dietro alla palla ogni volta. Lui mi ha risposto di sì ma un secondo dopo ha ricominciato a farlo. Un giorno lo vedrò crossare la palla e poi andare a segnare di testa sullo stesso cross”.
In questa stagione il Leicester ha vinto molte partite con il risultato di 1-0 e tutto è nato in una serata in pizzeria: “Prima di ogni partita ripetevo ai miei giocatori una cosa: forza ragazzi oggi non prendiamo gol. ma purtroppo non ci riuscivamo e dovevamo sempre fare un grande sforzo per vincere. Così, prima della partita con il Crystal Palace, gli ho detto: se non prendete gol vi offro a tutti una pizza. Ovviamente non abbiamo subito gol e abbiamo vinto 1-0. Allora li ho portati in pizzeria, ma ho deciso che avrebbero dovuto cucinarsi da soli la loro pizza. Così siamo andati in cucina e abbiamo iniziato a fare le pizze. Dopo quella serata abbiamo fatto 12 partite senza subire gol e direi che non è stato un caso”.
Ranieri conclude con le sue speranze di vittoria e mandando un messaggio a tutti i giovani calciatori: “Ci mancano sei partite e dobbiamo continuare fino alla fine con tutte le nostre forze se vogliamo vincere. Abbiamo 26 giocatori ma un unico grande cuore. Comunque vada a finire questa stagione, credo che la nostra storia possa essere un esempio per tutti. Ai giovani calciatori voglio dire che per arrivare non serve avere un grande nome o un contratto faraonico, ma basta avere una mente aperta, un grande cuore, tanta energia e bisogna correre liberi”.