Il tecnico del Pescara Oddo: “è dura psicologicamente, quando non vinci per due mesi”
Massimo Oddo torna finalmente alla vittoria dopo più di due mesi, anche se il suo Pescara, nonostante la buona prova di diversi elementi, balla ancora troppo in difesa: “abbiamo perso un paio di anni di vita oggi, nell’apprensione del finale, in cui dovevamo mantenere il risultato. Vincere fa bene al morale di una squadra come la nostra, che ultimamente era piuttosto giù. Io non ho una lunga esperienza come allenatore ma ho vissuto situazioni simili da calciatore, per tanti anni. Quando perdi o pareggi soltanto per 8-9 settimane, uscirne con una vittoria è liberatorio e si mandano via tante preoccupazioni, tensioni e paure”.
“Ho capito che non era una strada giusta, quella di difenderci di più e rinunciare in buona parte ad attaccare. Dobbiamo essere in campo col nostro solito atteggiamento, aggressivo e a briglie sciolte, senza paure e con la voglia di fare un goal in più dell’avversario. Lapadula mi ha abbracciato con un gesto spontaneo, ma questo non è il segno della fine di una tensione nello spogliatoio, perchè non c’è mai stata, in termini di inimicizia. Abbiamo finalmente vinto contro una sfortuna tremenda. Abbiamo fronteggiato l’indisponibilità di Verre, Campagnaro non sta ancora bene. Riguardo a lui, che è un elemento importantissimo, non dobbiamo commettere l’errore di esserne dipendenti. La squadra deve saper reagire lo stesso”.
Stefano Cuoghi, trainer del Como, analizza in tal modo l’incontro: “non abbiamo avuto abbastanza cattiveria per vincere l’incontro e dobbiamo dimostrare un maggiore autocontrollo. Non è concepibile disputare la prossima partita con dei giocatori indisponibili che si sono fatti espellere. La prestazione del Pescara non la commento perchè penso alle cose che mi riguardano e ho rispetto per l’avversario. C’è stato un piccolo battibecco tra me ed un membro della panchina avversaria, ma sono piccole cose che si perdono dopo la fine della partita”.
Vitturini, difensore del Pescara: “sono molto contento della mia prestazione, sono riuscito a rimanere concentrato e a dare il mio apporto. Quando il Mister mi chiama a dare una mano in campo, mi faccio trovare pronto, anche se durante il campionato sono stato in panchina per buona parte del tempo”.