Speciale mercato invernale: il pagellone delle venti di Serie A

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Dall’Atalanta al Verona, passando per Juve, Milan e Inter, andiamo a vedere come hanno operato nel mercato appena concluso le venti protagoniste di Serie A

Atalanta 6 – Un mercato in uscita molto importante quello che ha caratterizzato il gennaio orobico, con cessioni all’insegna dell’inevitabilità. L’offerta dei messicani del Leon per Maxi Moralez si è dimostrata infatti irrinunciabile, sia per il diretto interessato che per la società. Stesso discorso va fatto per il giovane Grassi, lanciato in prima squadra quest’anno e già talmente bravo da attirare l’occhio del Napoli, dove è andato a finire in cambio di 8 milioni di euro. E poi la partenza sentimentalmente più dolorosa, quella del ‘tanque’ Denis, tornato in patria all’Independiente. Per rimpolpare il reparto avanzato si è puntato sugli stagionati Diamanti e Borriello e sull’incognita Gakpè, reduce da più ombre che luci al Genoa ma che, se utilizzato nel modo giusto, potrebbe fornire un buon contributo. Quanto a Diamanti e Borriello, entrambi potranno tornare molto utili a Reja, in particolare l’attaccante campano che, a dispetto dell’età, a Carpi ha fatto vedere ancora di avere qualcosa da dare. Erede di Grassi dovrebbe essere Freuler, centrocampista svizzero prelevato dal Lucerna, mentre a dare manforte in difesa ecco l’albanese Djimsiti che, nonostante abbia ancora 22 anni, è già un veterano vista la grande esperienza accumulato allo Zurigo, anche in campo europeo. Insomma, nella sostanza non dovrebbe essere cambiato molto, soprattutto ai fini di quella che dovrebbe essere una tranquilla salvezza.

Bologna 6 – Operazioni di sostanziale contorno quelle che hanno avuto per protagonista la società felsinea, sia nel mercato in entrata che in quello in uscita. L’arrivo maggiormente degno di nota è senza dubbio quello di Zuniga dal Napoli, sul quale pende però un punto interrogativo enorme. Il colombiano, che un paio di anni fa fu causa di enormi contrasti tra la società campana e la Juventus, è reduce da un sostanziale lungo periodo di inattività e non è neppure detto che torni quello di un tempo. Se così fosse, andrebbe ad aggiungere qualità e quantità in un ruolo dove Donadoni si è reinventato Rossettini. In avanti, out Mancosu, in Floccari: diciamo che si è guadagnato in esperienza. Ingaggiato, da svincolato, l’ex milanista Constant, sarà la riserva di Masina e potrà anche essere impiegato sulla fascia destra. Ceduti Crimi, Pulzetti e Ceccarelli.

Carpi 5,5 – In questa sessione di mercato bisognava rimediare alle enormi mancanze palesate la scorsa estate, cui ha sin qui messo più di una pezza l’egregio lavoro messo in atto da Castori. Sinceramente, sulla carta, non solo non si è adempiuto ai doveri del caso, si ha bensì l’impressione che la squadra si sia indebolita. Borriello aveva già dimostrato di essere ancora in forma eppure è andato via: al suo posto è giunto Mancosu, in ombra al Bologna ed autentica scommessa. Via anche Gabriel Silva, Marrone e Matos, tutti elementi che avevano fatto il loro nel girone d’andata. Insomma, si capisce poco di queste operazioni ma qualcosa di buono va segnalato anche in entrata, dove ogni acquisto è stato effettuato con la formula del prestito, eccezion fatta che per lo svincolato Daprelà. Occhio al giovane difensore Sabelli, De Guzman se motivato a dovere saprà essere valore aggiunto. Infine, grande curiosità attorno al talentuoso Verdi, protagonista lo scorso anno ad Empoli e reduce da sei mesi di nulla all’Eibar in Spagna. Il lst minute è stato Porcari, centrocampista prelevato dal Bari, che in cambio ha preso Lazzari.

Chievo 6 – Sei mesi fa nessuno avrebbe pensato ad un Chievo senza Paloschi, a maggior ragione in seguito al notevole rendimento del centravanti nella prima metà di stagione. Dire di no alla mega offerta di 9,5 milioni di euro dello Swansea per il ragazzo, per una società piccola come quella clivense, sarebbe equivalso ad un suicidio, per cui non si può certo giudicare negativamente la decisione di cederlo. Al suo posto è arrivato Floro Flores dal Sassuolo, che ha vestito le maglie di mezza Italia e che porta con sè esperienza e qualità. Tornerà utile a Maran. Poco da segnalare per il resto, con gli arrivi di Spolli e del talentuoso Ninkovic, in prestito dal Genoa. Da segnalare le partenze dei vari Pucino, Sbaffo e Christiansen.

Empoli 6,5 – Si è scelto di non toccare la squadra che sta sin qui disputando un campionato straordinario. Fa eccezione la cessione di Barba, che pareva destinato al Napoli ed è finito invece allo Stoccarda. Nel suo ruolo è stato prelevato Ariaudo dal Sassuolo. Ma il grande merito dei dirigenti toscani è stato quello di trattenere i numerosi gioielli alla corte di Giampaolo, un paio dei quali ha subito una corte insistente da parte di squadre di grandi livello. Il riferimento è, in particolare, a Saponara e Tonelli: i due andranno probabilmente via a giugno ma fino ad allora rimarranno in Toscana. Ceduto Ronaldo, utilizzato poco e nulla, finito alla Salernitana via Lazio.

Fiorentina 6 – E’ andato via quello che a inizio anno pareva dovesse essere l’acquisto più importante, alias Mario Suarez, finito al Watford: evidente la sua incompatibilità con Paulo Sousa. Numericamente al suo posto arriva Tino Costa dal Genoa, grande fragilità ma piedi delicati e buona visiona di gioco. Rinforzato anche il parco attaccanti, dove viene ingrossata la batteria di trequartisti e seconde punte: mistero attorno a Tello, in prestito dal Barcellona, di cui si diceva un gran bene sino ad un paio di anni fa, mentre lascia perplessi l’arrivo di Zarate, giocatore i cui limiti sono palesi da sempre. A maggior ragione se si pensa che l’argentino va a sostituire Pepito Rossi, ben altra qualità unita, però, ad una macroscopica tendenza all’infortunio. Voleva giocare ed è andato al Levante: come dargli torto? Negli ultimi minuti sono anche arrivati il difensore Benalouane dal Leicester, tassello essenziale, ed il greco Kone dall’Udinese, che potrebbe rilanciarsi con il gioco offensivo di Paulo Sousa. Mandati in prestito ad accumulare minutaggio Gilberto e Rebic al Verona e Baez al Livorno.

Frosinone 5 – Una vera e propria desolazione: altra parola non sarebbe più appropriata per dare un’immagine del calciomercato invernale frusinate, ancora più di basso profilo rispetto a quello estivo. Nonostante la precaria posizione di classifica e gli evidenti limiti tecnici della rosa a disposizione di Stellone, a rimpolpare la rosa sono arrivati solo due elementi, uno dei quale palesemente superfluo: ci riferiamo al portierino Bardi, che difficilmente troverà spazio visto che l’altrettanto giovane Leali si è sin qui disimpegnato molto bene. Kragl è invece un centrocampista esterno di nazionalità tedesco, che ha dalla sua imprevedibilità e grande corsa. Quanto potrà servire alla causa, vista il gioco impostato dalla squadra ciociara, sarà chiaro solo nei prossimi mesi. Usciti Verde e Castillo, giovani talenti ma forse troppo acerbi per essere presi in considerazione da Stellone, oltre che Diakitè, numericamente rimpiazzato da Pryma, in prestito dal Torino.

Genoa 6 – La solita mezza rivoluzione messa in atto dalla società di Preziosi ad ogni sessione di mercato, estiva o invernale che sia. L’attacco è il reparto maggiormente toccato dal lavoro dei dirigenti liguri: out Gakpé e, soprattutto, Perotti, si è scelto di puntare sullo sloveno Matavz, di cui anni fa si diceva un gran bene, e su due giocatori provenienti dal Milan, società storicamente amica al ‘grifone’. Si tratta di Suso e Cerci, ai margini nella formazione di Mihajlovic nei primi sei mesi di stagione, ma con le carte in regola per potersi rifare alla corte di Gasperini: esterni con fortissima vocazione offensiva, abili nel rientrare e concludere a rete e vogliosi di riscatto. Lo spagnolo ha già dimostrato di potere incidere, per quel che riguarda Cerci lo sapremo nei prossimi giorni, quando andrà a prendere il posto di Perotti nello scacchiere tattico. In mezzo al campo è arrivato Rigoni dal Palermo, sarà il sostituto di Tino Costa, finito alla Fiorentina. Smaltiti Cissokho e Figueiras, come alternative sono stati presi Gabriel Silva e il brasiliano Gomes, classe 1996, in realtà acquistato già lo scorso agosto dall’Internacional di Porto Alegre ma tesserato solo adesso per problemi burocratici.

Inter 5,5 – Molto meglio il mercato in uscita di quello in entrata per quel che riguarda i nerazzurri: i 13 milioni di euro circa ricevuti per Guarin dallo Shanghai Shenhua sono pura manna dal cielo, ma non solo. E’ stata cosa opportuna cedere i numerosi esuberi: da Ranocchia a Vidic, passando per Dodo e l’inspiegabile Montoya, la rosa è stata sfoltita a dovere. Dentro un ottimo giocatore come Eder che, però, non era ciò che serviva con assoluta necessità all’Inter. Sia chiaro, parliamo di un calciatore che aggiunge imprevedibilità al reparto avanzato e che è destinato a prendere il posto di Palacio nel cuore del gioco e dei tifosi. Le priorità erano e sono però altre, in primis un regista che sappia far girare la palla: manca terribilmente, alla squadra di Mancini, un calciatore con simili caratteristiche. Manca Banega, in poche parole, che arriverà a giugno ma che avrebbe giovato tantissimo da subito E’ andata così.

Juventus 6,5 – Qualcuno potrebbe ritenere inspiegabile la piena sufficienza assegnata ai bianconeri, visto che non si sono registrati movimenti che abbiano modificato la rosa attuale. Ma c’è molto altro di cui parlare, in particolar modo di quei numerosi giovani che i bianconeri si sono praticamente assicurati per il prossimo futuro. E in ciò è fondamentale la sinergia con il Sassuolo, che ha ufficialmente acquistato Sensi dal Cesena (dove è rimasto in prestito), Rogerio dell’Internacional e Trotta dell’Avellino, con la collaborazione dei bianconeri, pronti a rilevarli tra un paio di anni. Ed altrettanto valido è l’innesto di Mandragora, centrocampista acquistato dal Pescara e lì lasciato in prestito. E del Pescara sono stati opzionati gli attaccanti Caprari e Lapadula, quest’ultimo vera e propria star del campionato cadetto. Senza dimenticare il brasiliano il classe 1998 Matheus Pereira, prelevato dal Corinthians. Ma la voce più importante parrebbe riguardare la prossima estate, quando a Torino dovrebbe approdare Saponara dall’Empoli. Infine, prova di grande forza è stato trattenere Zaza, nonostante le corpose offerte fatte pervenire dalla Premier League.

Lazio 5 – Le mancanze di questa squadra sono evidenti da parecchi mesi, a causa anche di vari problemi fisici che sono capitati ai giocatori biancocelesti. Su tutti De Vrij, unico difensore di grande affidamento a disposizione di Pioli e subito finito fuori dai giochi per un brutto infortunio. Per cercare di mettere una pezza è arrivato il solo Bisevac, trentaduenne serbo reduce da poco minutaggio accumulato al Lione. Troppo poco, al punto da suscitare sgomento. Nessuna uscita significativa ma la squadra andava decisamente rinforzata, anche per quel che riguarda la metà campo. Non è stato fatto.

Milan 6 – Obiettivo primario era smaltire la rosa, dando via i tanti giocatori in eccesso: missione compiuta, con le partenze di Suso, Cerci e De Jong, e la cessione alla Roma di El Shaarawy, di rientro dal Monaco. Sarebbe stata una plusvalenza importante piazzare Luiz Adriano a certe cifre (si parlava di 14 milioni di euro, era stato acquistato ad 8), i metodi poco chiari dei cinesi hanno fatto saltare tutto. Da accogliere positivamente il ritorno di Boateng, che si allenava alla corte di Mihajlovic già da ottobre: polivalente, conosce l’ambiente ed ha le qualità per fare bene.

Napoli 6 – In molti ‘rimproverano’ al Napoli, rispetto alla Juventus, la mancanza di alternative nel parco riserve. A ciò si è cercato di ovviare portando in maglia azzurra Regini, difensore versatile che può agire al centro della difesa ed anche su entrambe le fasce. L’obiettivo primario era Tonelli dell’Empoli ma le richieste elevate del presidente toscano, Corsi, hanno imposto il rinvio della trattativa a giugno. Ottimo anche l’innesto del giovane Grassi, che si è ben comportato all’Atalanta. Peccato si sia fatto male subito, al rientro avrà tutto il tempo per inserirsi gradualmente nei meccanismi di gioco di Sarri. Ceduti Henrique, Zuniga e De Guzman.

Palermo 5 – Dati via Rigoni, in rotta con Zamparini e finito al Genoa, ed El Kaoutari, volato in Francia al Reims, e cessati i contratti di Daprelà e Bolzoni, il Palermo avrebbe dovuto portare a casa degli innesti mirati e di sicuro affidamento, con lo scopo di rendere più agevole l’inseguimento ad una salvezza sin qui apparsa non certo di facile raggiungimento. E’ arrivato invece il giovane Cristante dal Benfica, dove ha giocato non quanto sperasse e mai visto in Serie A tranne qualche sparuta presenza con il Milan: promessa che, nelle prime apparizioni con la maglia rosanero, è andata a corrente alternata. Lascia inoltre perplessi la scelta di puntare, nel reparto avanzato, sull’ungherese Balogh, uno che già in patria, al Debrecen, faceva fatica a far goal. Al reparto arretrato è stato aggiunto Cionek, acquistato dal Modena. Si doveva fare ben di più.

Roma 7 – Il mercato dei giallorossi è il migliore della sessione invernale. Sulla carta, ovviamente, e si spera non resti tale, considerato che negli ultimi anni sul campo spesso non si sono registrate la conferme del caso. L’attacco è stato rivoluzionato con gli arrivi di Perotti ed El Shaarawy. Quest’ultimo all’esordio ha segnato uno stupendo goal di tacco e promette faville, mentre dell’argentino si dovrà testare la resistenza alla grande piazza, peraltro assai focosa, che già in passato gli aveva creato problemi. Via Iturbe, ormai incompatibile con la realtà giallorossa, Doumbia, che è stato solo di passaggio, e soprattutto Gervinho, considerato di troppo da Spalletti e per il quale sono arrivati (18) milioni sonanti dai cinesi dell’Hebei. Ottimo anche l’arrivo di Zukanovic dalla Sampdoria: potrà giocare come terzino ed anche da centrale. Finita, finalmente, anche l’esperienza poco produttiva di Ashley Cole, che ha rescisso.

Sampdoria 5 – I tifosi sono stati molto critici nel commentare il calciomercato dei blucerchiati e, andando a valutare sia gli arrivi che le partenze, non c’è di che essere entusiasti. E non è tanto al reparto avanzato che ci riferiamo. Vero è che la cessione di Eder ha privato Montella del suo giocatore migliore, di maggiore qualità e dall’elevata percentuale realizzativa. Ma il ritorno di Quagliarella ha tutte le carte in regola per non far rimpiangere l’italo-brasiliano. In difesa, via Zukanovic e Regini, si è fatta una scelta rischiosa: dare fiducia a Ranocchia, reduce dagli anni all’Inter, da dove ne è uscito con le ossa rotte. La prima con i blucerchiati è stata un disastro, visto che il ragazzo ha sulla coscienza uno dei tre goal segnati dal Bologna. Se gli verrà dato del tempo, potrebbe rifarsi, ma la Samp non può permettersi altri passi. Infine, poco convincenti le mosse che riguardano Dodò e Ricky Alvarez, altri due ex nerazzurri, ed anche Diakitè, poco continuo al Frosinone come nel resto della sua carriera. Positivo potrebbe invece rivelarsi l’ingaggio di Jacopo Sala, proveniente dal Verona.

Sassuolo 6,5 – Via Floccari, dentro Trotta: si potrebbe riassumere così, molto sinteticamente, il calciomercato del Sassuolo. Che ha ceduto un attaccante in là con gli anni, pur se valido, e palesemente scontento, ed ha portato alla corte di Di Francesco un centravanti giovane, di cui si dice un gran bene anche per via di quanto fatto in Serie B con l’Avellino. Un acquisto fatto con la collaborazione della Juventus, come pure quello del giovane Sensi, lasciato però in prestito al Cesena, e del brasiliano Rogerio. Sufficienza piena, insomma, anche perché non si è ceduto alla tentazione di dare via il richiestissimo Vrsaljko. A giugno arriverà Mazzitelli, preso dal Brescia e prospetto interessantissimo.

Torino 6 – A Ventura avrebbe fatto molto comodo un regista, ruolo che nel suo scacchiere tattico nessuno della rosa granata, per vocazione, è portato a ricoprire. Il mercato, per il resto, è stato all’insegna dell’avvicendamento tra Quagliarella ed Immobile: via il primo, il cui rapporto con il Toro era ormai saturo, al suo posto il cavallo di ritorno, accolto con enorme entusiasmo ma arrugginito per via degli insuccessi collezionati tra Borussia Dortmund e Siviglia. Sarebbe stato un bene piazzare qualche esubero, su tutti Amauri.

Udinese 6,5 – Quello dei friulani è stato un mercato condotto con abilità ed intelligenza. Il centrocampo ha visto partire Iturra, giocatore spesso impiegato da Colantuono ma dalla dubbia utilità, e con lui Marquinhos, mai ambientatosi in Friuli ed approdato presso i dorati lidi arabi. Partiti anche Insua, Lucas, Hallberg ed Aguirre, parecchio apprezzabile è l’innesto di Hallfredsson, che potrà dare ordine e qualità alla linea mediana bianconera. Che potrà contare anche su Kuzmanovic, i cui inserimenti potranno essere assai utili. Interessante l’innesto di Matos, il cui profilo tecnico-tattico sembra calzare a pennello alla realtà friulana.

Verona 5 – Deludente il mercato condotto dai veneti, già rassegnati alla retrocessione: le partenze di due tra i pochi elementi di assoluto valore, quali Hallfredsson e Sala, non è certo la mossa migliore per tentare la disperata rincorsa alla salvezza. Capitolo acquisti: Marrone, se integro fisicamente, potrà avere possibilità di dimostrare buone cose, mentre Emanuelson è l’ardua carta che si vuol giocare Delneri sugli esterni. Buono l’ingresso di Rebic dalla Fiorentina: il ragazzo ha qualità e personalità. Totale incognita Gilberto, anche lui proveniente dal club viola, dove si è visto poco e nulla.

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