Nel corso di un’intervista su “Radio Uno”, Carlo Ancelotti ha parlato del suo futuro non escludendo un suo ritorno al Real Madrid, ma anche al Chelsea o al Psg
“Tornare al Real Madrid? Perche’ no, tornerei anche al Paris Saint Germain o al Chelsea, ho avuto esperienze fantastiche all’estero. Ma quando sono andato via da Madrid ho deciso di prendermi un anno e cosi’ e’. Mi ha cercato qualche squadra e a tutte ho detto la stessa cosa, voglio ripartire il prossimo anno. Ho avuto tre esperienze a stagione in corso, Juve, Milan e Psg, tutte negative”. Così si espresso Carlo Ancelotti nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno.
Il tecnico di Reggiolo esprime poi il suo parere attraversato dai ‘Blancos’: “Andiamoci piano col parlare di crisi – avverte ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Siamo all’inizio e credo che i giocatori abbiano le capacita’ e le qualita’ per risolvere una situazione del genere che e’ molto complicata. E’ stato un brutto sogno per tutti i tifosi del Real, hanno trovato un Barcellona fortissimo e il Real ha sofferto”.
Sul banco degli imputati e’ finito Benitez, accusato di aver messo in campo la formazione voluta da Florentino Perez. “E’ difficilissimo giudicare da fuori le dinamiche di uno spogliatoio, hanno sofferto a livello tattico, cercando di fare una pressione alta hanno trovato una squadra a suo agio nel controllo della palla e questo ha fatto la differenza sul campo. Ma ogni allenatore ha le proprie idee. Io sono stato tacciato per anni di mettere in campo le formazioni di Berlusconi e anche a Madrid mi tacciavano di mettere in campo i giocatori del presidente. Benitez ha le sue idee e le mette sul campo, meglio affondare con le proprie idee che con le idee degli altri”.
Ancelotti ha poi sottolineato che secondo lui non c’è nessuna frizione tra Benitez e Cristiano Ronaldo: “Ho parlato con Cristiano la scorsa settimana e non e’ mai uscito dalla sua bocca che non avesse un buon rapporto con l’allenatore – assicura – E’ talmente professionale che cerca di essere sempre al top e di giocare per la squadra. E’ un attaccante e quando la squadra non funziona al meglio sono gli attaccanti che soffrono di piu'”.
Infine un pensiero sulla Nazionale italiana: “A me piace allenare, mi diverte e questo perche’ posso farlo tutti i giorni. Farlo invece tre giorni al mese e’ una cosa che non mi piace tanto per cui, finche’ la penso cosi’, l’ipotesi di allenare una Nazionale, che sarebbe solo quella italiana, deve aspettare un po’. E poi, come tifoso, voglio Conte: e’ bravo, ha fatto ottimamente fino ad ora e spero che faccia bene anche all’Europeo”.