Il tecnico del Psg, Laurent Blanc, ha parlato della sua esperienza al Psg e della sua voglia di vincere. Infine riserva un commento su Ibrahimovic
Intervistato dalla “Gazzetta dello Sport”, il tecnico del Psg, Laurent Blanc parla della sua avventura in Francia, non nascondendo il piacere di allenare grandi giocatori: “Devo federarli sull’obiettivo sapendo che ci viene chiesto di vincere tutto e subito. Ma è un vero piacere lavorare in condizioni simili. Non mi vedo alla guida di progetti dove magari ti danno il tempo, ma poi non hai mezzi. C’è chi fa l’allenatore per vocazione, per formare, per costruire. Io lo faccio solo per vincere. Il Psg è il top, ha tutto per vincere, la pressione quindi non mi dà fastidio”.
Proprio in questo periodo, Blanc è stato messo sotto pressione con le voci di un possibile approdo di Mourinho sulla panchina dei campioni di Francia: “Non mi tocca. Fa parte del mestiere. È il prezzo da pagare se vuoi allenare a questi livelli”.
A proposito di allenatori, Blanc mostra grande rispetto per Marcello Lippi: “E’ un riferimento nella gestione del rapporto con i giocatori. Con lui avevo un dialogo che andava ben oltre il calcio. Così ho imparato l’importanza di dire sempre la verità, almeno la mia. Non vuol dire essere amici perché deve essere chiaro che chi decide alla fine è l’allenatore”.
Quindi fa luce sul suo credo calcistico: “Spero di aver trasmesso la mia filosofia che si ispira al calcio diCruijff. Ma rispetto chi preferisce difendersi per vincere 1-0. Uno come Capello ha un palmarès impressionante”.
Il tecnico francese poi si esprime così su Ibrahimovic: “E’ un vero bomber, come dimostrano record e statistiche. Ho 6 punte con caratteristiche diverse. Ibra è compatibile con Cavani e Di Maria, ma l’importante è mantenere l’equilibrio. Possiamo fare meglio, per questo il centrocampo è fondamentale. Andrà via per scadenza del contratto: Il rischio c’è anche perché il suo futuro stuzzica voi giornalisti, tra Milan, Mls, etc. L’importante è che la situazione sia chiara tra lui e il club. Ibra è stato fondamentale al progetto Psg, ma a 34 anni forse pure lui ha voglia di nuovi orizzonti. Decideremo più in là sul da farsi”.
Infine un commento sul nostro calcio: “Dell’Italia mi piace tutto, dal calcio alla cultura. La serie A sta uscendo dal tunnel con progetti seri. Lo dimostra la finale meritata della Juve in Champions. Bianconeri e Roma possono fare ancora da guastafeste. E osservo con piacere la crescita di Inter e Napoli. E mi piace la Spagna”.