“Pescara-Vicenza, nessuna differenza”: gemellaggio tra le tifoserie, bagarre in campo

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Guerra e pace al “Menti”: i tifosi di Pescara e Vicenza si abbracciano ma in campo volano calci

Il match Vicenza-Pescara è un rituale che si ripete portando con sè le sue emozioni particolari, la mescolanza dei colori sociali, le sciarpe che si sovrappongono. I tifosi delle due squadre dormono l’uno a casa dell’altro, ricambiandosi il favore in caso di trasferta. Dovrebbe essere sempre così, si va a mangiare insieme prima e dopo la partita, si beve una pinta di birra in compagnia, si apprezza la differenza di accento dell’amico, che suona dolcemente mitteleuropeo per l’abruzzese e simpaticamente mediterraneo per il compagno veneto. E’ una atmosfera in “stile rugby” (che nel nord-est va abbastanza forte come sport), ma che si respira solo in casi come questo, nel football. Già, perchè le tifoserie di Pescara e Vicenza sono gemellate. Tale amicizia risale a 38 anni fa ed è la storia di amicizia più duratura nel settore degli ultrà italiani.

Il biancazzurro e il biancorosso stanno insieme sulle stesse spalle, sovrapponendo le sciarpe, da quando nella stagione 1976-1977, in un Vicenza-Pescara, gli abruzzesi espugnarono il “Menti”. I tifosi di casa, sportivamente, applaudirono i vincitori. Era un Pescara forte, con elementi di grande personalità che divennero delle “bandiere” per i supporters del Delfino. Il Vicenza non era da meno, in quanto aveva in organico il bomber Paolo Rossi e Massimo Briaschi, poi passati alla Juventus. Il Vicenza arrivò primo a 51 punti, il Pescara secondo a 49, a pari merito con il Cagliari. Entrambe le squadre andarono dunque in serie A. L’anno dopo si celebrò il gemellaggio tra le due tifoserie. Una curiosità: quando una delle due squadre ha avuto una sfida decisiva per la stagione (uno spareggio, una gara che potrebbe decidere la promozione o la retrocessione) nutrite rappresentanze dei tifosi amici partecipano all’evento, seguendo la partita insieme ai tifosi gemellati per dare loro man forte.

La partita: squadre confusionarie, botte da orbi in campo

A dispetto del clima da gemellaggio sugli spalti, verso la fine del match si è creata molta tensione in campo, con le due espulsioni di Laverone e Memushaj. Il Vicenza ha condotto il gioco, attaccando di più. Il Pescara  si è difeso, ripartendo in contropiede, usando dunque la classica tattica da trasferta.

E’ stata una gara rocambolesca: il rigore parato da Fiorillo al vicentino Giacomelli nel primo tempo; il vantaggio dei padroni di casa nella seconda frazione; l’1-1 e l’1-2 segnati dagli ospiti che ribaltano il risultato: il pareggio del Vicenza per il 2-2 finale al 95′.

Lucas Torreira, centrocampista biancazzurro,  ha procurato ben due rigori agli avversari. Il primo, come già accennato, è stato neutralizzato, il secondo ha regalato il pareggio ai veneti.

Sul primo rigore, c’è un retroscena interessante. Giacomelli ha tirato una botta forte e centrale, che Fiorillo ha bloccato facilmente. Nelle interviste del dopo-partita, però, Giacomelli ha detto:

“Ho visto Cocco, mio ex compagno, avvicinarsi a Fiorillo e dirgli qualcosa: aveva intuito come avrei tirato il rigore e glielo ha detto. E’ stato bravo e furbo, nel calcio ci sono anche queste cose ed è giusto così”.

Il finale di partita è stato caratterizzato da molto nervosismo, con falli e strilla da parte dei giocatori e delle panchine.

Marino, tecnico dei veneti, ha elogiato i suoi per il match;

“Meritavamo di vincere, siamo stati un po’ sfortunati e l’arbitro ci ha messo del suo”.

Oddo, trainer biancazzurro, ha invece avuto una strana sortita

“Abbiamo fatto la peggiore gara della stagione,  siamo stati confusionari e per fortuna abbiamo guadagnato un punto. Stavamo addirittura per vincere ma non sarebbe stato giusto. Mi piace vincere giocando bene, non come oggi. In confronto è stata meglio la gara di Livorno dove abbiamo sì perso 4 a 0, ma eravamo in 10 dal quinto minuto. Oggi la squadra era al completo, non c’erano assenze importanti”

Il “catenaccio e contropiede” visto in campo non era dunque voluto da Oddo.

Il mister biancazzurro è stato sicuramente troppo severo nel giudizio, considerando anche che nella precedente partita con la Salernitana aveva avuto un atteggiamento opposto: troppi elogi per una squadra che un paio di difetti almeno li aveva mostrati abbastanza evidentemente.

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