Moggi assolto dall’accusa di diffamazione: “è stato il figlio di Facchetti a mettere in imbarazzo il nome del padre”

CalcioWeb

Ecco le parole di Moggi dopo l’assoluzione dall’accusa di diffamazione nei confronti di Giacinto Facchetti

“E’ una assoluzione naturale. La cosa che tengo a dire è che non ho mai menzionato Giacinto Facchetti ma solo replicato a delle menzogne dette sul mio conto da parte nerazzurra”. Così Luciano Moggi commenta a LAPRESSE l’assoluzione da parte del tribunale di Milano dall’accusa di diffamazione nei confronti dell’ex presidente dell’Inter. “E’ stato Gianfelice Facchetti con la sua querela a voler mettere in imbarazzo il nome del padre”, ha aggiunto l’ex dirigente di club come Torino, Napoli e Juventus.

Nel commentare ancora la sentenza del giudice Oscar Magi, Moggi ha spiegato: “Mi sembra una situazione più che logica, perchè quando il pm diceva che non c’erano telefonate da parte di altre società (ai vertici arbitrali, ndr) sapeva che non era vero”. Proprio la presunta esclusività delle telefonate da parte di Moggi ai vertici arbitrali è stato uno dei punti cardine anche del processo a Calciopoli. “Se il processo fosse avvenuto su certi binari non sarebbe esistita Calciopoli, perchè le telefonate erano ammesse e non erano una mia esclusiva”, ha detto Moggi. “Non solo c’erano altre telefonate, ma io non ho mai chiesto quello che hanno chiesto quello che chiedevano gli altri”, ha aggiunto in riferimento ad una intercettazione dell’inchiesta in cui si sente il dirigente nerazzurro chiedere ad un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari.

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