Ciclismo, Ivan Basso: vent’anni di corse tra trionfi e doping

CalcioWeb

La storia di Ivan Basso, da campione del mondo under 23 alla vittoria del Giro d’Italia, dalla sospensione per doping al ritiro per un tumore

Ivan Basso è sicuramente uno dei migliori ciclisti italiani degli ultimi vent’anni. Nato a Gallarate nel 1977, inizia la sua carriera professionistica nel 1999 nel team Zalf-Euromobil-Fior di Castelfranco Veneto. L’anno prima a Valkenburg, in Olanda, Basso si era laureato campione del mondo Under 23. Debutta come professionista al Giro d’Italia 2000 con la Riso Scotti Vinavil di Boifava. Nel 2004 approda al Team Csc: per Basso sono anni importanti e di grande crescita nelle corse a tappe. Prima si piazza terzo al Tour de France e nel 2006 conquista il Giro d’Italia vincendo anche tre tappe. Ma sempre in quell’anno Basso viene escluso dal Tour perchè incluso nella lista dei sospettati per l’inchiesta ‘Operacion Puerto’ sul doping in corso in Spagna. Dopo un’iniziale archiviazione del caso Basso, nel maggio 2007 confessa il tentato utilizzo di autoemotrasfusione prima del Tour e decide di collaborare con la Procura antidoping del Coni. Il ciclista lombardo, mai positivo ad alcun test, viene squalificato per due anni dalla Federciclismo. Dopo alcuni anni in chiaroscuro nel 2010 Basso conquista il suo secondo e finora ultimo Giro d’Italia, arrivando anche primo nella tappa del Monte Zoncolan. L’anno successivo è protagonista di un grande Tour, dove si classifica settimo nella generale. Dal 2014 milita nelle fila della Tinkoff-Saxo e diventa un prezioso gregario di Contador che trionfa nell’ultimo Giro d’Italia. A 37 anni anni Basso si trova ora a dover fronteggiare l’incubo del cancro, che gli portò via nel 2005 la madre Nives.

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