Speciale Serie A 2014/2015: la top 11

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Da Buffon a Dybala, passando per Candreva: ecco la top 11 del campionato appena concluso

Nello stilare la top 11 della Serie A 2014/2015 abbiamo tenuto conto di vari fattori: la costanza di rendimento, l’incisività sui destini delle squadre dei singoli giocatori, la capacità di saper fare la differenza più degli altri. Tante le esclusioni, anche dolorose: da Bruno Peres a Marchisio, passando per Nainggolan e Di Natale, in molti altri avrebbero meritato la presenza nella miglior formazione di questo campionato. Le nostre scelte, però, sono cadute sui nomi che andrete a leggere qui di seguito.

Gianluigi Buffon (Juventus): Da qualche anno viene considerato finito, poi puntualmente esibisce le solite parate da urlo, cui ci ha talmente abituati da non sentirci più in dovere di evidenziarle. Rimane, per distacco, il miglior portiere della Serie A oltre che uno dei più grandi del mondo. L’età che passa non lo scalfisce, sullo scudetto della Juve la sua firma è di quelle più marcate e pesanti. Semplicemente Buffon.

Alessandro Florenzi (Roma): Chi avrebbe mai detto, ad inizio stagione, che il ragazzo sarebbe finito a fare il terzino destro? Eppure i continui infortuni che hanno colpito Maicon, l’inadeguatezza dei ricambi e la duttilità unità alle grandi qualità del ragazzo, hanno indotto Garcia a schierare Florenzi sull’out destro della difesa. Scelta felicissima: corsa lungo tutto il campo da gioco, prestazioni sempre sopra le righe e la capacità, comunque, di andare far male nell’area di rigore avversaria.

Kamil Glik (Torino): Ecco un insospettabile che, però, il suo posto nella top 11 lo ha guadagnato sul campo. Da qualche anno il suo rendimento è sempre su livelli pienamente sufficienti, nella stagione in corso ha però raggiunto la piena maturità, grazie alla quale ha guidato la difesa granata da vero leader, quale lui è. Capitano non a caso, incarna perfettamente lo spirito del Torino. E, per gradire, sono arrivati anche ben sette goal, ovviamente tutti su azione, con la specialità del colpo di testa a farla da padrone.

Leonardo Bonucci (Juventus): A lungo criticato, a volte in maniera preconcetta, è andato migliorandosi di stagione in stagione, compiendo un salto di qualità grazie al quale gli si può conferire, senza timore di essere smentiti, il titolo di miglior difensore del campionato italiano. Le insicurezze che ne avevano caratterizzato il passato sono state quasi azzerate, non ha risentito dell’assenza di Barzagli ed ha mostrato una leadership non comune di questi tempi.

Matteo Darmian (Torino): E’ lui il miglior terzino della Serie A, poche chiacchiere. Il ragazzo già l’anno scorso era esploso, contro ogni pronostico che parlava di lui come di un’eterna incompiuta. A quegli scettici che avevano parlato dell’annata passata come di un episodio isolato il ragazzo ha risposto sul campo: grandi doti atletiche, eccellente nella fase difensiva come in quella offensiva. E’ pronto per spiccare il volo verso una big del calcio europeo.

Antonio Candreva (Lazio): Eccoci di fronte ad un altro giocatore confermatosi dopo la splendida stagione 2013/2014. Rispetto al passato è, se possibile, ulteriormente migliorato. Prova ne sia il fatto che Pioli ha sempre fatto affidamento su di lui, venendo ripagato da una costanza di rendimento non comune. La solita corsa instancabile, i piedi buoni, i tempi di inserimento da attaccante, il tiro da fuori area capace di fare parecchio male. Imprescindibile per i capitolini.

Paul Pogba (Juventus): Due mesi di stop non gli impediscono di ricevere la palma di miglior centrocampista dell’anno. E’ stata la stagione della consacrazione definitiva per il giovane francese, sempre sul pezzo, sempre capace di fare la differenza con giocate strepitose ma eseguite con semplicità disarmante. E’ uno dei pochi fuoriclasse che ancora onorano la Serie A con la propria presenza. Un carrarmato con i cingoli in diamante.

Felipe Anderson (Lazio): In biancoceleste dal 2013, si era ormai persa la speranza di vedere in azione questo ragazzo, costato alla Lazio 9 milioni di euro circa e del quale si diceva, sulla carta, un gran bene. Poi gli infortuni occorsi ai compagni e l’applicazione in allenamento hanno indotto Pioli a dargli una chance. Mai scelta fu più felice: giocate da fuoriclasse, goal pesanti e bellissimi, la certificazione ufficiale di un futuro roseo tutto da scrivere.

Paulo Dybala (Palermo): Nel capoluogo siciliano in molti si chiedevano perché, quattro estati orsono, Zamparini avesse speso 12 milioni di euro per portare quel diciottenne in Sicilia. Una spesa giudicata esagerata, per quella che rischiava di passare alla stora come un’eterna promessa. Ed eccoci invece qua, a parlare di un calciatore strepitoso, capace di lasciare un segno pesantissimo sul campionato, con 13 goal e 7 assist. Una stagione favolosa, che gli ha garantito l’ingaggio alla Juventus. Che non perda l’equilibrio.

Luca Toni (Verona): Impressionante. Lo si dava per stracotto all’indomani del mondiale vinto in terra tedesca. Qualche annata poco esaltante tra Genoa, Roma e Juve. Poi la rinascita in terra scaligera, dopo l’esodo arabo. Un anno fa i goal furono 20, stavolta ha fatto ancora meglio: 22 goal ed il titolo di capocannoniere vinto in condivisione con Icardi. Senza dimenticare che parliamo di un centravanti di appena 38 anni… Un fenomeno del goal, imposibile dire il contrario.

Carlos Tevez (Juventus): Signori, tutti in piedi per il miglior calciatore della Serie A. Un fuoriclasse che ha innalzato il livello, in questi anni non esaltanti, del nostro campionato. Il suo peso specifico sullo scudetto della Juventus è stato enorme, come e più dello scorso anno. I goal segnati sono stati 20, alcuni dei quali strepitosi, come quello siglato contro il Parma dopo uno slalom tra i giocatori emiliani partendo da metà campo, oppure il bolide da 130 chilometri orari con cui ha folgorato Perin. Chapeau.

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