Da Freddie Spencer a Valentino Rossi: generazioni di motociclisti vincenti

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Freddie Spencer spartiacque tra nuove generazioni e vecchie glorie

Si parla molto di MotoGP e dei suoi piloti. Spagnoli: Marquez, Pedrosa, Lorenzo. Italiani: Rossi, Dovizioso, Iannone. E si parla molto delle loro caratteristiche di guida. Chi spigola, chi derapa, chi stacca. Ognuno di loro ha peculiarità vincenti. E modi di fare unici. E allora la mente vola a qualche anno fa, alla ricerca del pilota che forse rappresentò davvero uno spartiacque, per unicità e modo di guidare. Freddie Spencer, detto anche Fast Freddie. 3 mondiali vinti. Arriva nel motomondiale negli anni 80. E si vede subito che è diverso dagli altri. Curva prima e apre il gas ancor prima. Sempre con il papà e la fidanzata accanto. Sembra fragile ma è indistruttibile. Nel 1985 corre, vince e diventa campione del mondo in due categorie: 250 e 500. Di lui, Marco Lucchinelli, dice: “Non sudava mai. Era diverso da tutti. Quando entravamo ai box, il mio casco aveva i moscerini. Il suo no. Sembrava seguisse traiettorie solo sue. Che vedeva solo lui”. 

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