Gli appassionati di basket, ma anche i meno esperti, guardando le partite di NBA e quelle della FIBA notano che le due leghe seguono norme differenti
NBA e FIBA sono le due leghe professionistiche di pallacanestro più conosciute al mondo: la NBA è la lega americana, mentre la FIBA è la federazione internazionale di pallacanestro, che regola la pallacanestro mondiale. Le due leghe, hanno caratteristiche ben differenti che rendono, in base ai punti di vista, un campionato più affascinante rispetto all’altro.
La pallacanestro americana, si sa, è molto più spettacolare rispetto a quella europea e, in particolar modo, a quella italiana. Due campionati differenti quello americano e quello italiano: il primo incentrato molto sul gioco d’attacco, sulle giocate spettacolari (schiacciate, giri in corsa, tripli cambi di mano sotto le gambe o dietro la schiena), il secondo invece punta molto sulla difesa e sul gioco di squadra, anche se, nemmeno qui, mancano le azioni spettacolari. Ma quali sono effettivamente le regole che rendono questi campionati così diversi?
– la durata delle partite: in America ogni quarto dura 12 minuti, in Italia 10,
– il time-out: in America è possibile che un giocatore in campo chiami un time-out breve (20 secondi), oltre al normale time-out di un minuto, mentre in Italia esiste solo quello della durata di un minuto che può essere chiamato solo ed esclusivamente dall’allenatore,
– la contesa: se la palla viene contesa tra due giocatori, in America vige ancora la regola della palla a due (come quella a inizio partita), mentre in Italia vige la regola del “possesso alternato”
– le dimensioni del campo: ci sono differenze anche per quanto riguarda le dimensioni del campo da gioco: quello americano misura 30mx17m, mentre quello italiano 28mx15m, la linea dei tre punti in america è situata a 7,25 m dal canestro, mentre in italia a 6,75m.
– i falli: in America un giocatore può commettere un massimo di 6 falli, mentre in Italia 5,
– regola dei tre secondi (in difesa): in america esiste la regola dei 3 secondi, non solo in attacco ma anche in difesa. Il giocatore che sta difendendo non può sostare nell’area per più di 3 secondi altrimenti viene fischiato un fallo tecnico. Questo, probabilmente, per rendere il gioco più spettacolare, e la difesa un po’ più permissiva. In America fino al 2002 non era permesso difendere a zona, cosa che in Italia, soprattutto nelle realtà minori succede molto spesso, anche nei settori giovanili. In Italia infatti la regola dei tre secondi in difesa non esiste, un difensore può sostare dentro l’area per tutto il tempo che desidera.
Ma quale dei due campionati è più affascinante da seguire? Quello che punta tutto sullo show, o quello dove per vincere bisogna lottare, sia in attacco che in difesa e dove la parte spettacolare viene messa un po’ da parte, ma che comunque riesce a regalare emozioni uniche?