Calciopoli, lunedì è il giorno del giudizio: ecco cosa può succedere in Cassazione

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Lunedì potrebbe essere l’ultimo atto di Calciopoli

Lunedì 23 marzo ci potrebbe essere l’ultimo atto di Calciopoli in Cassazione. Lo scandalo del 2006 ha sconvolto il calcio italiano e potrebbe arrivare ad una conclusione dopo diversi anni. Calciopoli ha lasciato, oltre alle condanne, tanti veleni e tante ombre. La Suprema Corte ha diverse soluzioni e potrebbe seguire soprattutto due strade: non luogo a procedere per avvenuta prescrizione e annullamento del giudizio ‘con rinvio’. Per personaggi come Moggi, Giraudo, Mazzini, Lotito e Della Valle la vicenza giudiziaria si potrebbe chiudere lunedì a Roma. C’è grande attesa per l’ultimo atto della vicenda processuale di Calciopoli. Dopo il rinvio del 22 gennaio, sembra finalmente arrivato il giorno del giudizio. Si riparte, in Capitale, con la requisitoria e le discussioni dei legali per chiudere con la sentenza. Lunedì si potrebbe decidere tutto: ecco cosa può accadere.

Calciopoli: rischio prescrizione per i reati di associazione

E’ già successo nel dicembre del 2013, quando il Tribunale di Napoli ha chiuso con un nulla di fatto e una lunga serie di imputati si sono salvati per il trascorrere del tempo, per il reato di frode sportiva. Personaggi come Moggi, Pairetto e Mazzini. Ma anche tanti altri, salvati dalla prescrizione. In questo caso, però, rimarrebbe sul tavolo il ricorso della Juventus al Tar con la richiesta di circa 443 milioni di euro, una cifra che affonderebbe il calcio italiano.

Calciopoli: la Juve e la richiesta al Tar

La Juventus ha sommato i danni delle azioni in Borsa (133 milioni), i mancati ricavi dell’esclusione dalla Champions (79), la svalutazione del marchio (110), gli introiti ridotti dalle cessioni di calciatori come Ibrahimovic e Cannavaro (60), i diritti tv (41) e i ritardi per il progetto stadio (20). La Figc, invece, ritenendosi dalla parte della ragione non ha mai pensato di riservare a bilancio parte della cifra richiesta dalla società bianconera.

Se ci fossero assoluzioni totali o anche parziali, il club piemontese avrebbe la strada spianata. Se le condanne dovessero essere confermate, la Juve sarebbe spalle al muro anche se il processo di Napoli ha escluso la responsabilità della società. In caso di prescrizione, invece, la Juve potrebbe richiedere la restituzione dei due scudetti, quello revocato del 2004-05 e quello assegnato all‘Inter del 2005-06.

Calciopoli: nuovo processo, l’articolo 39

Questo probabilmente è l’aspetto più atteso dai tifosi, di Juve e Inter specialmente. L’articolo 39 del Codice di Giustizia Sportiva prevede la possibilità di riaprire procedimenti già chiusi in presenza di determinate condizioni. Con la presenza di nuovi elementi scoperti dopo la sentenza, Andrea Agnelli potrebbe chiedere l’articolo 39 ma non avrebbe certezze di successo visti gli scontri passati per la prescrizione del procuratore Palazzi riguardo le 72 pagine contro l’Inter.

Calciopoli: la Juve contro la Figc di Tavecchio e Abete

Figc e Juventus sono arrivati al duello finale: Andrea Agnelli contro Abete, accusato di essersi lavato le mani su Calciopoli, e contro Tavecchio, ostacolato dal presidente bianconero durante le elezioni. Il rapporto tra le parti non è buono e la gestione post-Cassazione sarà un’incognita. Si prevedono mesi di scontri tra i bianconeri e la Federazione. La battaglia di Calciopoli è appena cominciata.

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