Calciopoli: chiesta la condanna per Moggi in merito al caso Facchetti

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L’iter legale relativo a Calciopoli non è affatto terminato per Luciano Moggi

Il pm di Milano, Elio Ramondini, ha chiesto la condanna di Luciano Moggi a una multa di 10 mila euro per avere diffamato l’ex presidente dell’Inter e calciatore, Giacinto Facchetti, scomparso nel 2006. Durante una trasmissione televisiva, l’ex direttore generale della Juventus disse all’allora capitano dell’Inter, Javier Zanetti, che dalle carte dell’inchiesta Calciopoli emergevano pressioni di Facchetti per modificare le griglie di designazione degli arbitri. Nella sua requisitoria, il pm, che ha ricordato la figura di Facchetti citando un libro di Luigi Garlando, ha accusato Moggi di diffamazione. Inoltre, il rappresentante della pubblica accusa si e’ soffermato a lungo sul dispositivo della sentenza con la quale la Corte di Cassazione ha dichiarato prescritta la posizione di Moggi nel processo Calciopoli. L’ex dirigente bianconero e’ stato querelato dal figlio di Facchetti, Gianfelice, che attraverso il suo legale ha chiesto la condanna.

facchettiNella sua requisitoria, il pm ha sottolineato quanto stridano, messe una di fianco all’altra, la figura trasparente di Giacinto Facchetti, ex capitano della nazionale e vincitore di numerosi trofei, “la cui reputazione e’ paragonabile a quella di personaggi come Dino Zoff”, e quanto acclarato dalla sentenza Calciopoli. Quest’ultima, secondo la lettura del pm, ha dimostrato “l’esistenza di un’associazione a delinquere” di cui Moggi faceva parte e che avrebbe condizionato l’esito del campionato di calcio. “Se si fosse trattato di un omicidio, qui ci sarebbe stata la premeditazione” ha affermato il pm Ramondini. Secondo il magistrato, la telefonata di Moggi alla trasmissione televisiva “fa parte di una strategia” con la quale, in sostanza, l’ex dirigente della Juventus voleva difendersi dalle accuse a suo carico in base al teorema ‘cosi’ fan tutti’. Le affermazioni di Moggi sarebbero state fatte “con tono di sufficienza e provocatorio”. Stamattina e’ stato sentito, come testimone della difesa, l’ex arbitro Massimo De Santis, che ha dichiarato di avere ricevuto nel 2004 quattro o cinque telefonate di Facchetti (“tutte chiamate in entrata, era sempre lui a chiamare me”).

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