Milan, i pro e i contro della cessione della società

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 Il presidente Berlusconi sembra intenzionato a cedere il club, da valutare gli aspetti negativi

Il Milan di Filippo non sta attraversando un buon momento in campionato con la situazione che diventa sempre più difficile, la società ha confermato la fiducia nel tecnico sperando di riuscire a risollevarsi dopo le ultime sconcertanti prestazioni. Ma nell’ambiante Milan la questione che più tiene con il fiato sospeso i tifosi rossoneri è sicuramente la cessione della società con il presidente Berlusconi che sembra intenzionato quantomeno a sedersi al tavolo dalla trattativa. Nello specifico vedremo i pro e i contro di una possibile cessione.

ECCO PERCHE’ IL MILAN DEVE ESSERE CEDUTO:

Il thailandese Taechaubol ha offerto al presidente Berlusconi per la cessione del club una cifra astronomica, circa un miliardo di euro: si tratta di una somma che davvero in pochi sono in grado di permettersi e che dimostra la grande disponibilità economica del capo del gruppo finanziario Thai Prime. Si aprirebbero nuovi scenari per il club che passerebbe da semplice comparsa, come può essere considerata nell’attuale stagione, a vera protagonista in futuro. Gli acquisti dei più grandi campioni mondiali non sarebbe più solo un sogno ma una realtà. La promessa di un possibile acquisto del fuoriclasse Cristiano Ronaldo non sembra campata in aria, i più grandi calciatori al mondo possono far parte del nuovo Milan. Vincere campionato e Champions League non sarebbe utopia. Un altro punto a favore potrebbe essere la costruzione del nuovo stadio. Con un presidente dal budget illimitato realizzare uno stadio all’avanguardia come i migliori stadi europei sembra un passo fondamentale per il club, e a da semplice possibilità potrebbe tramutarsi in certezza.

ECCO PERCHE’ IL MILAN NON DEVE ESSERE CEDUTO:

Il Presidente Berlusconi nel corso dei suoi anni al Milan ha dimostrato oltre a grosse capacità gestionali anche di essere un grande tifoso rossonero, facendo sentire la propria vicinanza alla squadra sia agli allenamenti che durante le partite. Come potrebbe comportarsi un presidente che non conosce l’ambiente rossonero? Il nuovo presidente avrà la passione nel caso in cui la situazione non dovesse andare secondo i programmi? Difficile dirlo anche se il timore sembra più che fondato. Un altro motivo che spinge verso alla non cessione potrebbe essere la poca conoscenza dell’eventuale nuovo proprietario del calcio italiano. E se si fidasse di persone sbagliate con poca conoscenza calcistica? A volte solo la disponibilità economica ha creato più problemi che benefici come dimostrano le molte squadre europee che nonostante le illimitate disponibilità economiche annaspano anche nei rispettivi campionati.

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