Il calcio italiano non vive di certo un periodo florido. Oltre al Parma ci sono tantissimi club nel baratro
Il calcio italiano si prepara a vivere un’estate turbolenta, almeno quanto la scorsa. Dopo i fallimenti di Siena, Padova e Viareggio degli scorsi mesi, le società a rischio per la prossima stagione sono ancora più prestigiose di quelle succitate. Si tratta di Parma, Lecce, Brescia, Varese, Barletta, Savoia e Monza (che ha già avviato la procedura del fallimento).
La situazione degli emiliani è ormai nota a tutti gli appassionati di calcio: dopo la resa di Ghirardi e l’enigmatica proprietà targata Doca, Taci e Kodra, il nuovo patron gialloblu è Giampietro Manenti, amministratore delegato della Mapi Group, che ha promesso di saldare tutti i debiti. Tuttavia, i tifosi del Parma non sono molto fiduciosi che questo accada, dato che al netto dei crediti l’indebitamento della società emiliana è di 96,5 milioni di euro con un trend negativo. I calciatori hanno perso la pazienza, si sentono presi in giro e rischiano di non giocare le prossime partite di campionato.
Altro club a rischio è il Lecce, in cui il presidente Tesoro ha già dichiarato la sua volontà di cedere a costo zero la società, stracolma anch’essa di debiti.
Quanti Parma in Italia. Brescia e Varese malmesse in B; Monza, Barletta e Savoia pronte a scomparire in Lega Pro
Non è un mistero che anche il Brescia sia in una situazione estremamente difficile. Le rondinelle sono infatti vicine ad una penalizzazione, per via della mancata copertura degli stipendi.
Stesso dicasi per il Varese, che da anni deve combattere con penalizzazioni a causa delle irregolarità e dei ritardi nei pagamenti.
In Lega Pro è pieno di esempi di questo tipo con squadre vicine alla scomparsa. Barletta e Savoia subiranno una pesantissima penalizzazione per via del mancato pagamento degli stipendi ai calciatori, mentre il Monza ha già fatto la procedura fallimentare con il tribunale. Lega Pro: Barletta e Savoia deferite dal procuratore federale. Maxi penalizzazione in arrivo
Tommasi “denuncia” le società, ma c’è bisogno di soluzioni concrete
Damiano Tommasi ha lanciato ancora una volta l’allarme “fallimento”, che coinvolge tante squadre dei nostri campionati, attaccando le società. L’ex calciatore della Roma, nonostante sia il presidente dell’Aic non ha proposto alcuna soluzione per un sistema che sta morendo anche per le pretese dei calciatori stessi, che vogliono ingaggi super elevati con cifre insostenibili di questi tempi per le società. I prossimi mesi rischiano di essere pieni di colpi di scena, ribaltamenti e ripescaggi. Le certezze non fanno parte di questo calcio.