Quasi tutti gli sponsor di Michael Schumacher rimangono fedeli all’ex pilota di Formula 1, nonostante quanto avvenuto un anno fa, il grave incidente sugli sci. Sabine Kehm, portavoce della famiglia, rivela quest’oggi: “La nostra idea è sempre stata quella di una collaborazione su una base amichevole, personale e di associazione. Questi collegamenti sono mantenuti anche oggi”, ha detto alla Dpa la Kehm un anno dopo l’incidente che è quasi costato la vita a Schumacher. Il sette volte campione del mondo di Formula Uno è caduto sulle Alpi francesi battendo violentemente la testa contro una pietra. Il tedesco è rimase in coma fino a giugno. Nel mese di settembre è stato trasferito nella sua casa in Svizzera per proseguire la riabilitazione. “Per noi è ovvio rimanere insieme, anche in momenti difficili”, ha detto Robert Peil, il manager della società DVAG, con la quale è unito Schumacher sin dal 1996.
Da un anno non ci sono più immagini dell’ex pilota tedesco di F1, Michael Schumacher. Dalla sua bocca non è uscita nemmeno una parola pubblicamente. E’ ancora alle prese con le conseguenze del grave trauma cranico avvenuto nell’incidente sugli sci. Tuttavia, la maggior parte degli sponsor continuano ad essergli fedeli in questi tempi difficili. “Ora, come prima, quasi tutte le collaborazioni rimarranno”, ha aggiunto Sabine Kehm. I loghi dei sei sponsor ufficiali possono essere visualizzati sul sito web del sette volte campione del mondo. Tutto questo nonostante il fatto che Schumacher stia ancora lottando per tornare ad una vita normale. Nessuno sa quanto tempo potrà durare la sua riabilitazione. Attualmente si trova ancora nella sua casa in Svizzera e potrebbe restarci per diversi anni, e nessuno sa come sarà la leggenda della Formula 1, 3 gennaio quando compirà 46 anni. “Per noi è ovvio rimanere insieme anche nei momenti difficili”, ha detto Robert Peil. Nessun altro sponsor è da così tanto tempo con Schumacher come la DVAG. La collaborazione che era iniziata con un logo sul casco è diventata nel corso degli anni una amicizia tra il pilota e la famiglia del fondatore. Pertanto non si può porre fine a questa collaborazione dopo l’incidente che è quasi costata la vita all’ex pilota. “Sarebbe un segnale funesto come azienda”, ha aggiunto Peil. “Non dipendiamo uno dall’altro”, ha detto Peil. Schumacher non aveva bisogno di sponsor per essere ancora più conosciuto. Inoltre, era una persona che raramente andava in Tv o sui grandi cartelloni pubblicitari. È stata la pubblicità dei partner spesso verso l’interno: motivare i dipendenti o i clienti. “Si deve sempre pensare in quale fase si è della carriera. Quando si è piuttosto giovane, si va alla ricerca più di una immagine pubblica e, quindi, una maggiore presenza nella pubblicità. Michael (Schumacher) non ha bisogno di questo”, ha aggiunto Kehm.
“Per questo nella collaborazione con lui c’è stata sempre più la persona e meno il pilota di Formula 1”, ha sottolineato Dirk Hinkel, managing partner HassiaGruppe, ricordando che le informazioni che indicavano la fine della collaborazione della Rosbacher, che aveva avuto inizio nel 2006, erano “false”, cosa che ha sottolineato la società in un comunicato nel mese di giugno. “E’ chiaro che manterremo la nostra collaborazione amichevole a tempo indeterminato. Michael Schumacher è e rimarrà ambasciatore del marchio Rosbacher”. Una cosa è chiara, che Schumacher non è stato per gli sponsor solo il pilota di maggior successo in Formula 1, ma anche un modello da seguire. “Giocava a calcio con noi, ma ha sempre detto: se si vuole avere successo, è necessario lavorare”, ha ricordato Peil sulla sua affidabilità, professionalità e soprattutto l’ambizione di fare sempre il meglio. “Schumacher non ha mai esitato a chiedere se si poteva mettere una vite o rendere la cassa più spessa”, ha ricordato il capo delle vendite del marchio di alta orologeria svizzera Audemars Piquet, Tim Sayler. “Ha guadagnato grande rispetto tra di noi per aver mostrare sempre grande interesse a conoscere molto bene il settore”, ha detto. Il modello in edizione limitata su cui ha lavorato Schumacher ha richiesto molto tempo. “Michael era molto presente con noi come persona”, ha detto Sayler. Come altri sponsor, anche la società svizzera non intende porre fine alla collaborazione con l’ex pilota.