Da Klopp a Immobile: cosa non funziona nel Borussia Dortmund double face?

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Benissimo in Champions League, da retrocessione in campionato: dov’è l’errore per i gialloneri di Klopp?

Sconcertante: non c’è altro aggettivo che meglio identifichi la situazione di classifica del Borussia Dortmund, ieri ancora sconfitto in Bundesliga. I gialloneri hanno infatti perso per 1-0 in casa dell’Hertha Berlino e, se il campionato tedesco finisse qui, la squadra di Jurgen Klopp retrocederebbe in Zweite Liga, dal basso dei suoi 14 punti, 1 in più dello Stoccarda, gli stessi di Werder Brema e Friburgo, con questi ultimi che vantano, però, una migliore differenza reti. Proprio non si capisce come il Borussia non riesca a fare qualcosa di meglio, visto gli illustri anni passati che hanno vista Hummels e compagni lottare ai vertici non solo del calcio tedesco, con una Bundesliga vinta appena tre stagioni fa, ed una finale di Champions League persa contro il Bayern Monaco nel 2012. Del resto, proprio nella massima competizione europea per club il Borussia Dortmund si è qualificato agli ottavi di finale chiudendo al primo posto del Girone D, con 13 punti all’attivo, per uno score di ben 4 vittorie, 1 solo pareggio ed 1 sconfitta. Problema tecnico? Ovviamente no, altrimenti i vice campioni di Germania sarebbe già fuori dalla Champions. Potrebbe esserci un approccio sbagliato, dal punto di vista mentale, agli incontri che si disputano tra le mura amiche. Insomma, problema psicologico prima ancora che legato a disquisizioni tattiche: altrimenti come si spiegherebbero la vittoria per 2-0 contro l’Arsenal e gli 8 goal complessivi rifilati al Galatasaray, e le più o meno contemporanee sconfitte dentro i confini tedeschi contro Eintracht Francoforte oppure Hannover 96. Emblematico di ciò è anche il rendimento di Ciro Immobile, acquistato per 20 milioni di euro con lo scopo e la speranza di farne l’erede di Robert Lewandowski, approdato al Bayern Monaco: il centravanti italiano ha segnato 4 goal in 5 partite di Champions League, mentre in campionato ha disputato 11 partite, la maggior parte delle quali da subentrato, siglando appena 2 reti. E intanto anche il mito di Jurgen Klopp, che la scorsa estate ha rifiutato il Barcellona per rimanere nella Ruhr, inizia a vacillare: che il ciclo di questo allenatore, dalle qualità indiscutibili, si sia concluso a quasi sette anni dal suo insediamento e dopo pagine e pagine di gloriosa storia scritte? Può anche darsi, perchè nel calcio nulla è eterno ed anche le più belle storie d’amore possono finire. Pura ipotesi, sia chiaro, e magari domani il Borussia risorge definitivamente e rialza la testa anche in Bundesliga. Nel frattempo, però, i dubbi aumentano, senza mai dimenticare che ai gialloneri, rispetto allo scorso anno, manca un centravanti come Lewandowski che, aldilà dell’orgoglio italico, è ben altra roba rispetto adi Immobile, e soprattutto Marco Reus, vittima di un altro gravissimo infortunio che lo terrà a lungo fuori dai giochi. Dov’è finito il vero Borussia Dortmund?

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