Poca umiltà e troppa differenza tecnica: la Champions non è più casa nostra

CalcioWeb

Finalmente è finita! Questi due giorni di grande Europa sono stati devastanti e assolutamente impietosi: 8 gol presi in 2 partite per Roma e Juventus, una devastazione a tutti i livelli che ha visto trionfare prima gli alieni di Guardiola e poi i modesti, ma super combattivi greci di Michel.
Ennesima bocciatura per le italiane, costrette a leccarsi le ferite e a recriminare sempre per qualche imprevisto: per la Roma si può certamente parlare di un gravissimo incidente e di una partita affrontata con eccessiva autostima, ma sette gol non arrivano per caso e incidente o no la strada da fare è ancora molta.
La Juventus invece perde l’ennesima gara della maturità europea e non ci sono più campi infangati o portieri in stato di grazia che tengano, visto che in due anni di Champions League i bianconeri hanno giocato 9 partite, vincendone 2 contro Malmoe e Copenaghen in casa, pareggiandone 3 e perdendone addirittura 4.
Capiamo quindi che non si può neanche fare un confronto con quelli che la Champions la ammazzano a suon di goleade, fatte per giunta contro squadre considerate di prima fascia come la stessa Roma e il Liverpool.
Il Bayern Monaco ci ha chiaramente detto di ripassare più tardi, il Real Madrid campione in carica ha troppi fuoriclasse ed è capace di punirti al primo errore, anche senza dominarti per 90 minuti.

Abbiamo quindi capito che il ritornello “la Serie A è un campionato complicato per tutti, altro che Liga e Bundesliga” non regge più e i risultati europei di squadre come il Siviglia lo dimostrano, accompagnati dalle solite figuraccie delle nostre squadre che non paghe della Champions League si permettono di “snobbare l’Europa League” (fortunatamente sembra che questo non succeda più).
Mettendo in conto che in questa manifestazione ci sono anche Barcellona, Paris Saint Germain e Chelsea, squadre ricche di campioni e liquidi, cosa possiamo fare per reggere almeno il confronto?
Cristiano Ronaldo segna da solo più del Liverpool, Messi e Neymar si divertono a fare il bello e il cattivo tempo contro chiunque, Robben, Muller, Gotze e Lewandowski in 30 minuti ridicolizzano una difesa solitamente molto solida.
C’è da deprimersi insomma, ma se osserviamo attentamente le ultime Champions League notiamo che una sorpresa in finale si è sempre trovata, che si chiami Borussia Dortmund, Atletico Madrid o Chelsea (quello targato Di Matteo), capaci di c0ntrastare con organizzazione e tantissima solidità le super corazzate.

Coraggio, tanta umiltà e nessun timore reverenziale, questa ricetta potrebbe aiutare almeno a conquistare gradualmente posizioni, ma è più facile a dirsi che a farsi.

Condividi