Guardiola torna a Roma: gli agrodolci ricordi di Pep

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guardiola_1657727aRoma non lascia certo indifferenti. Incanta i turisti, meraviglia ogni giorno chi ci vive da decenni e suscita suggestioni relative alla storia della città più gloriosa di tutte. E l’Urbe Eterna non lascerà certo indifferente Pep Guardiola, che domani sera tornerà all’Olimpico per guidare il suo Bayern contro la Roma di Garcia.

Nel giugno 2002, a 31 anni, una volta lasciato il Brescia (in cui fu coinvolto in un increscioso, e fasullo, fatto di doping), il catalano fu convinto dal suo mentore Carlo Mazzone ad approdare nella Capitale. Il tecnico, romano verace, gli disse “ah, Pe’ me devi fa un favore. Se proprio non puoi restare a Brescia, e ti capisco, devi andare alla Roma. Perché la Roma è la squadra per te“.
Una volta sciolti i dubbi sulla sua non ottimale condizione fisica, Guardiola firmò il contratto con i giallorossi e fu presentato alla stampa insieme con gli altri nuovi acquisti Bombardini, Sartor e Dellas (non un’accoglienza da top player, insomma) e confessò di sognare la “10”, pur sapendo di non poterla assolutamente sfilare a un campione come Francesco Totti.

guardiola romaIl campo non si rivelò benevolo nei confronti di Pep, che sotto la guida di Capello totalizzò appena 6 presenze (4 in campionato, 1 in Coppa Italia e 1 in Champions League contro il Real Madrid) e si ritrovò chiuso da Emerson e Dacourt. Ricordi non esaltanti e non certo al miele come quelli che lo legano alla città di Brescia, come testimonia la sua dichiarazione: “Mi sento più bresciano che romano perché ci sono più cose che mi legano ai miei due anni al Brescia“.
Terminata l’esperienza alla Roma, Guardiola tornò a Brescia per poi andare a “svernare” in Qatar.

All’Olimpico, e questa è storia già più recente e nota, ebbe però modo di riscattarsi il 27 maggio 2009, quando alla guida del Barcellona sollevò la Coppa dalle grandi orecchie dopo la vittoria sul Manchester United.

guardiola roma figoMa non finisce qui, perché Guardiola e la Roma potevano incontrarsi nuovamente nel 2011, quando Franco Baldini cercò, vanamente, di offrirgli la panchina che fu poi affidata, su consiglio dello stesso Pep, all’amico Luis Enrique, con i risultati che tutti conosciamo.

Quella di domani non sarà dunque una partita come tante per il tecnico del Bayern che però, al di là di ogni tipo di suggestione sul passato e sui futuri contingenti, deve puntare a vincere per alimentare la sicurezza del primato del girone.

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