L’ex calciatore di Fiorentina, Reggina e Milan Massimo Orlando, ha risposto ad alcune domande in esclusiva per Calcioweb:
Siamo alla vigilia della quarta giornata di campionato, andiamo a tracciare un bilancio dei valori visti durante le prime tre giornate.
“Come si è visto anche quest’anno le protagoniste assolute saranno Juventus e Roma soprattutto perchè durante l’estate i giallorossi hanno ridotto in modo significativo il gap con i Campioni d’Italia, è una Roma forte in tutti settori del campo che può contare praticamente su due squadre. La Juventus invece sembra non aver pagato l’addio di Conte e quindi è la favorita ancora una volta a vincere lo scudetto. Per il terzo posto se la giocano Napoli, nonostante le difficoltà iniziali e l’insoddisfazione dell’ambiente, Fiorentina e un Inter che vedo più avvantaggiata rispetto al Milan.
La Juventus ha fatto bene a tenere ancora Vidal o andava venduto per ricavare il massimo?
“Se lo avessero venduto quest’estate sicuramente avrebbe guadagnato moltissima liquidità, le offerte c’erano e sarà difficile che il prossimo anno si possa ripresentare una proposta del genere. Tralasciando il lato economico Vidal è un giocatore di cui la Juventus non può privarsi e ha fatto assolutamente bene a mantenere il telaio che ha caratterizzato il periodo vittorioso di Antonio Conte. Speriamo Allegri possa migliorare, rispetto al suo predecessore, il cammino in Champions. Io avrei preso un altro attaccante di qualità anche se resta vedere se questo Morata è così forte come si dice. Per il resto il centrocampo della Juventus è senza dubbio il più forte d’Europa.”
Roma quindi che si giocherà fino all’ultimo lo scudetto con la Juventus, che voto dai al mercato della Roma?
“Gli do un 9, ha preso Iturbe che ancora deve ambientarsi per esprimersi al meglio e il suo potenziale lo conosciamo tutti. Ha ceduto Benatia ma ha preso un ottimo difensore come Manolas, Keita a esperienza internazionale. Può recitare il ruolo di protagonista in campionato e la gente di Roma sa creare un entusiasmo unico e un grande tifo sia in casa che in trasferta e può riservare anche qualche sorpresa in Champions”.
Le colpe della fallimentare partenza del Napoli con annessa uscita dalla Champions a chi sono da attribuire? Ai calciatori, a Benitez o alla dirigenza?
“Le colpe sono da dividere, 33% ciascuno. Benitez non ha avuto quello che si aspettava e la dirigenza ha dovuto ridimensionare gli obbiettivi di mercato dopo l’uscita dalla Champions. E’ anche vero che Benitez, soprattutto a Bilbao, ha preparato la squadra in modo sbagliato, troppo molli e quando vai in vantaggio devi saperlo gestire soprattutto in trasferta. Il punto debole del Napoli resta la difesa, abbastanza mediocre, quindi le colpe sono anche da attribuire alla società che è intervenuta solo nel reparto avanzato e non in quello difensivo”.
La Fiorentina che ruolo potrà recitare in questo campionato e saprà reagire nonostante gli infortuni di Rossi e Gomez?
“Sono 3 anni che la Fiorentina ha una squadra da terzo posto, un ottimo telaio ma falcidiato dagli infortuni come se al Barcelona togli Messi o al Real togli Ronaldo. Il giocatore fondamentale e insostituibile per questa squadra è Pepito Rossi mentre Mario Gomez è in difficoltà per la troppa pressione dell’ambiente che si aspetta il meglio da lui. Un colpo eccezzionale è aver tenuto Cuadrado che a mio modo di vedere è l’esterno più forte del mondo, ha classe e velocità ed è motivato come gli altri anni nonostante un estate dove si sono succedute voci su voci sulle possibili offerte di Barcelona e Manchester United.”
Quali sono a tuo modo di vedere le possibili sorprese di questo campionato?
“La Lazio quest’anno è una buona squadra che non mi dispiace, dal punto di vista dei giovani l’Empoli ne ha molti e alcuni anche forti. La società empolese gli da la possibilità di giocare senza pressioni, con tranquillità e tre o quattro ragazzi la prossima estate saranno sulla bocca di tutti.”
Tu hai vissuto il momento d’oro del calcio italiano, tanti campioni italiani e non come adesso quasi tutti stranieri, come mai questa inversione di tendenza?
“Una volta si potevano schierare solo 3 stranieri e quindi gli altri 8 erano tutti italiani. Adesso è più facile prendere giocatori all’estero, pagarli di meno, attirano più l’attenzione con il loro nome straniero e molto spesso le squadre si affidano a persone che pensano di conoscere il calcio ma che di calcio sanno bene poco portando sconosciuti che poi non si rivelano dei giocatori da serie A. Prendiamo un esempio senza che me ne voglia male nessuno, di Brillante della Fiorentina in Lega Pro ce ne sono milioni come a lui. Per cambiare il calcio italiano a farlo tornare ai fasti di un tempo ci vogliono almeno 10 anni.
La tua carriera è partita da Reggio Calabria, che ricordi hai di quel periodo?
“Reggio è sicuramente il più bel ricordo della mia vita, da lì è iniziata la mia carriera. Ho avuto un rapporto straordinario con la gente meno invece con i dirigenti, non sono stati molto riconoscenti nei miei confronti nonostante abbiano incassato moltissimi soldi dalla mia cessione. Quest’anno c’è stato il Centenario mi aspettavo almeno una chiamata. Per il resto Reggio mi rimarrà sempre nel cuore, provo tanto amore e affetto per la gente reggina e fa male vedere un patrimonio come la Reggina in Lega Pro.”
Condividi la politica della società di affidarsi a ragazzi giovani e un tecnico giovane e ambizioso come Cozza?
“C’è innanzitutto da dire un bravo a Foti per quello che ha fatto per la Reggina ma se adesso è in Lega Pro la colpa è anche un pò sua. L’importante è salvaguardare la Reggina per non fare la fine di Siena e Padova che sono dovute ripartire da zero. La squadra è buona, certo il girone e molto difficile se invece andava ad affrontare il girone centrale sarebbe sicuramente la prima della classe, ci sono tanti giovani di ottime speranze ed è da loro che si deve ripartire. Con il Messina è stata una partita rocambolesca, hanno vinto tirando solo una volta in porta e so cosa vuol dire il derby per i tifosi. D’avanti è attrezzatissima e potrà togliersi le sue soddisfazioni con l’augurio di una pronta risalita.”