La Mens sana basket, per anni la societa’ leader nella pallacanestro in Italia, e’ stata dichiarata fallita. Lo ha deciso il tribunale fallimentare di Siena con un provvedimento che oggi e’ stato depositato alla cancelleria. Venerdi’ scorso si era svolta una lunga camera di consiglio presieduta da Marianna Serrao che ha accettato l’istanza di fallimento presentata dalla procura della repubblica di Siena che aveva aperto un’inchiesta sulla societa’ senese ipotizzando il reato di bancarotta fraudolenta. Curatore del fallimento e’ Marco Lombardi professionista con uno studio a Firenze.
Con il fallimento della Mens sana basket, il cui socio principale con l’87% delle quote era la poliposportivaMens sana 1871, si chiude un’esperienza sportiva che ha visto la societa’ protagonista di vertice a livello nazionale, avendo vinto ben otto scudetti tricolori dal campionato 2003/2004 ad oggi, 5 coppe Italia. Sulla vicende della Mens sana basket lo scorso 8 maggio la Guardia di Finanza nell’ambito di una inchiesta della magistratura senese avevano arrestato nell’ambito di una operazione denominata Time Out quattro persone,tra cui il direttore generale Ferdinando Minucci ipotizzando un’associazione a delinquere finalizzata a compiere reati di frode fiscale e deciso sequestri patrimoniali pari a 14 milioni di euro.
DOPO 40 ANNI FINISCE UNA STORIA DI SUCCESSI STRAORDINARI – A quaranta anni esatti dal primo campionato di Serie A (1973-74), finisce la storia della Mens Sana Basket dichiarata fallita e costretta a ripartire, con ogni probabilita’, dalla quarta serie. Una storia di trionfi, soprattutto nell’ultimo decennio, che oggi si chiude con la sentenza del tribunale di SIENA. Le glorie sportive iniziano nel 2002, quando gia’ sulle maglie campeggia lo sponsor Monte dei Paschi, con la conquista della coppa Saporta. Il binomio tra Mens Sana e Mps continua negli anni successivi, con la vittoria del primo titolo (2004) cui si aggiungeranno quelli consecutivi tra 2007 e 2013. La bacheca si riempie anche di altri trofei: in tutto saranno 21, comprese cinque edizioni di Coppa Italia e sette di Supercoppa. Mentre la squadra miete ancora trionfi, per la societa’ iniziano le difficolta’: nel dicembre del 2012 il presidente Ferdinando Minucci si dimette dalla carica dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito dell’operazione ‘Time out’. L’inchiesta della procura senese parti’ dall’ipotesi di pagamenti in nero di emolumenti, su conti esteri, agli atleti, anche attraverso societa’ collegate al club. Indagini che poi hanno portato all’accusa di associazione a delinquere, finalizzata alla frode fiscale, fino all’arresto nel maggio scorso di Minucci e di altre tre persone. Proprio oggi l’ex presidente ha diffuso, tramite uno dei suoi legali, una lettera in cui si assume la responsabilita’ di “essersi adeguato a un sistema che nel mondo dello sport professionistico e’ ben conosciuto”. In realta’ gia’ a febbraio, il destino della societa’ appare segnato: il cda infatti non approva il bilancio in perdita di 5,4 milioni di euro e la Mens Sana viene messa in liquidazione. A SIENA si lavora per trovare un nuovo sponsor: il rapporto con il Montepaschi scade definitivamente a fine stagione dopo esser gia’ stato sensibilmente ridimensionato rispetto ai fasti degli anni precedenti. Nella lettera diffusa oggi Minucci indica questa come una delle cause del fallimento della societa’. Gli sforzi portano a un nulla di fatto. Cosi’, mentre sul campo la squadra guidata da Crespi sfiora un’epica impresa, andando a un passo dal vincere il nono scudetto, la societa’ chiude i battenti per sempre. Adesso un diverso soggetto sportivo, riconducibile alla Polisportiva, dovrebbe far partire un nuovo percorso con la partecipazione al prossimo campionato di quarta serie, denominato Serie B.
FALLITA PER “INSOLVENZA IRREVERSIBILE” – Uno stato d’insolvenza “conclamato e irreversibile” e’ alla base del fallimento della societa’ Mens Sana Basket. E’ quanto si legge nella sentenza del giudice Marianna Serrao depositata oggi alla cancelleria del Tribunale di Siena. “Non e’ stato offerto alcun elemento che possa far prevedere un’inversione di tendenza – scrive ancora il giudice – esistendo anzi elementi in senso contrario” tra i quali “il mancato pagamento delle imposte indicate nell’ultima dichiarazione dei redditi per un importo di euro 750.843” e “il mancato pagamento di una rata di euro 94.817,85 scaduta il 13 maggio 2014 per imposte pregresse”. Nella sentenza il giudice fallimentare ordina inoltre alla societa’ “di depositare entro 3 giorni nella cancelleria i bilanci, le scritture contabili e fiscali obbligatorie” e invita i creditori “a far conoscere, con la domanda di ammissione al passivo, la propria disponibilita’ ad assumere l’incarico di componente del nominando Comitato dei Creditori”.
“INDEBITAMENTO CON VALORI ABNORMI” – Un indice d’indebitamento “con valori abnormi” causato da una gestione “che ha inciso negativamente sul patrimonio netto” della Mens Sana Basket. Lo scrive il giudice Marianna Serrao nella sentenza depositata oggi alla cancelleria del tribunale di SIENA in merito alla situazione patrimoniale della societa’ dal 2009 al 2013. In particolare, continua, “al 30 giugno 2013 presenta un deficit patrimoniale di euro 4.520.898”. Per fronteggiare l’assenza di redditivita’ gli amministratori avrebbero attuato politiche di bilancio “discutibili”. “Anziche’ contrapporre misure concrete e durevoli di risanamento – continua il giudice – i vertici di Mens Sana Basket hanno solo tamponato le crescenti difficolta’ aziendali ricorrendo ad interventi una tantum di natura straordinaria”. Il riferimento e’ alla cessione del marchio a Brand Management Srl avvenuta nel corso dell’esercizio 2011-2012 che “non ha fatto altro che rinviare le reali problematiche dell’azienda facendo si’ che lo squilibrio patrimoniale s’aggravasse degenerando in uno stato di conclamata insolvenza”.