In Brasile occhio all’Iran di “Gucci”

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gucciQuesta e’ la storia di uno dei personaggi che faranno parlare di se ai mondiali brasiliani. E’ la storia di un olandese che pero’ gioca con la nazionale iraniana. Parliamo di Reza Ghoochannejad, attaccante maglia numero 16 dell’Iran soprannominato ‘Gucci’ per via del suo cognome principale e anche per il suo desiderio di possedere oggetti delle celebre ‘griffe’ italiana.

In Iran e’ idolo, ma  fino a metà del 2012 era un perfetto sconosciuto, poi però è entrato a far parte del progetto ‘rientro in patria’ con cui il ct Carlos Queiroz ha convinto a vestire la maglia del ‘Team Melli’ alcuni figli di famiglie iraniane emigrate da tempo. Così si spiega la presenza in nazionale di Reza, dei tedeschi Davari e Dejagah e del californiano Steven Beitashour. Ghoochannejhad ha segnato anche il gol decisivo per la qualificazione, e anche in Brasile è l’iraniano più ricercato. Dopo il Mondiale potrebbe lasciare il calcio inglese e il Charlton, intanto ricorda di aver vissuto in Olanda, ma di essere nato a Masshad, una delle città più popolose dell’Iran. Trovarsi ora in Brasile per giocare il torneo a cui tutti sognano almeno di partecipare “mi rende molto orgoglioso, e ora dobbiamo goderci questo momento, in cui avremo anche l’opportunità di sfidare il miglior giocatore del mondo (Messi). Quando l’affronterò cercherò di osservarlo bene e rubargli qualche segreto”. L’ex studente di Giurisprudenza (poi ha lasciato i libri per fare il calciatore a tempo pieno) aggiunge che “l’Iran non è il Brasile, la Spagna o l’Argentina, che hanno l’obbligo di dover fare risultato. Su noi non c’è alcuna pressione e proprio questo potrebbe favorirci: l’importante sarà giocare un buon calcio, e far divertire la gente che verrà a vederci”. Nel frattempo è lui che si diverte, come quando è andato con i compagni al mega-centro commerciale ‘Shopping Cidade Jardim’, anche se in questi giorni di ritiro a San Paolo più volte gli iraniani ha dovuto fare i conti con il traffico infernale di questa megalopoli, che li ha costretti a impiegare 2 ore e dieci minuti per fare 40 chilometri. Se l’Iran non farà un buon Mondiale sarà colpa anche di questo, altrimenti ci pensa ‘Gucci’.

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