Francia, dal lusso del Sudafrica alla parsimonia in Brasile

CalcioWeb

franciaDopo gli sfarzi del Sudafrica, la residenza da milionari dove i Bleus si ammutinarono scrivendo il capitolo più oscuro della storia della loro nazionale, sbarca in Brasile una Francia low cost. Hotel nell’interno, con stanze a 90 euro l’una, nessun lusso, dimora tranquilla di campagna. Ma qualche cassa di champagne, dicono fonti ben informate a Parigi, è partita di nascosto nel caso di piacevoli sorprese. Partita in sordina, arrivata a giocarsi la qualificazione agli spareggi, la Francia di Didier Deschamps è in risalita nelle quotazioni da quando – con il 3-0 ai danni dell’Ucraina – ha strappato il tagliando per il Brasile. Finita, senza motivi apparenti, nel girone di velluto (con Svizzera, Honduras e Ecuador) la nazionale francese ha ripreso a sperare. L’ultima amichevole, con l’8-0 rifilato ai giamaicani – apparsi non propriamente combattivi – ha ridato fiato agli entusiasmi. Dal lusso della stazione balneare di Knysna, i Bleus sono dunque finiti a Ribeirao Preto, nell’interno del Brasile, 650.000 abitanti, città famosa per la fiera dell’agricoltura. Distante anni luce anche dal lusso di resort come quelli di altre nazionali arrivate in Brasile, l’hotel e l’impianto sportivo erano stati visitati dalle delegazioni di diverse squadre, come Belgio e Corea del Sud, ma scartati. Sembra, a quanto è dato sapere, che i francesi abbiano pagato per risiedere a Ribeirao Preto circa 5 volte meno di quanto pagarono in Sudafrica. Unico lusso chiesto dai francesi, una piattaforma di canali tv per seguire anche le emittenti di casa, e videogiochi nella stanze dei giocatori, che non avranno molto altro da fare nei dintorni (a meno di un chilometro sorge una casa chiusa per prostitute, ma la sorveglianza a vista nell’hotel dovrebbe scoraggiare ogni tentazione). In segreto, trapela, sarebbero state portate da Parigi a Ribeirao Preto anche alcune casse contenenti champagne ad uso di festeggiamenti. Ma la scaramanzia esclude che se ne dia l’ufficialità. Il calore della gente del luogo e la cortesia del personale, che si è sottoposto negli ultimi mesi anche a corsi di francese, sembra abbiano avuto la meglio sulla prima impressione, che aveva lasciato interdetto più di un giocatore. I primi a parlare sono stati oggi Paul Pogba e Deschamps. Per il giocatore, che in casa Juve ha imparato la lezione, c’è poco da fare i poeti anche se si arriva giovanissimi al primo Mondiale: “è bello partecipare ad un Mondiale, ma vincerlo è meglio“, ha tagliato corto. Deschamps ha annunciato che la squadra punta sulla gioventù, soprattutto dopo l’infortunio che ha tagliato fuori Franck Ribery: “dopo il suo forfait la squadra è ancora più giovane anche se lo era già prima. Il tutto è trovare un giusto equilibrio

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