Lo stadio della grande tragedia nazionale, Uruguay 1950, potrebbe trasformarsi in quello di un immenso Carnevale fuori stagione. E’ quanto si augurano duecento milioni di brasiliani pensando al ricostruito Maracanà e alla finale mondiale del prossimo 13 luglio. Intanto bisogna registrare che il primo gol ufficiale segnato in questo stadio ricostruito a suon di milioni (alla fine, in euro, ne sono stati spesi 316) simile al vecchio nella forma esterna ma anche snaturato (come l’antico e l’attuale Wembley) lo ha segnato Andrea Pirlo, su punizione, in Messico-Italia del 16 giugno 2013, sfida di Confederations Cup: il modo più bello, per il n.21 azzurro, di festeggiare la presenza numero 100 in Nazionale.
Il nuovo Maracanà, che in realtà si chiama ‘Mario Filho’ ma che tutti chiamano nell’altro modo riprendendo il nome del fiume e dell’avenida che si trovano nelle vicinanze, sara’ anche cambiato e rimpicciolito (è passato da una capienza di 200.000 a 78.838 spettatori), ma a vederlo fa sempre un certo effetto. La statua di capitan Bellini che alza la Coppa Rimet conquistata nel 1958 e’ sempre li’ a dare il benvenuto e a risultare un punto turistico dove in molti si scattano una foto. Un problema che ancora non è stato risolto, e siamo ormai nell’imminenza del Mondiale, è quello scaturito dalla decisione del giudice Roselin Nalin, che ha dato ragione a uno dei 4.968 possessori di ‘cadeiras cativas’, ovvero quei posti che all’epoca della costruzione dell’impianto vennero assegnati in maniera perpetua, per ogni tipo di partita, a coloro che avevano dato un contribuito significativo, con diritto di trasmissione agli eredi. Fu anche grazie a queste persone che, in vista dei Mondiali del 1950, il Maracana’ venne costruito in appena due anni, su alcuni terreni della zona nord di Rio appartenuti ai gesuiti e poi alla Contessa di Itamarati’, prima di diventare un ippodromo e poi un deposito di veicoli dell’Esercito brasiliano. La Fifa aveva stabilito ‘motu proprio’ che tutto cio’ non sarebbe stato valido in occasione della Confederations Cup e dei Mondiali, ma uno dei proprietari di questi ‘posti eterni’, il discendente di italiani Fernando Gravina, si e’ rivolto al giudice che gli ha dato ragione. Nei campionati regionali e nazionali, invece, al Maracanà, che viene gestito da un consorzio privato, entrano gratis i pensionati oltre i 65 anni di età, in base a una legge regionale. Anche questo fa parte della storia di questo stadio: cose da ‘futebol’.