Fortaleza e Cearà, due team non di primo piano del ‘futebol’ che portano uno il nome della città e l’altro quello della regione, grazie al Mondiale avranno uno stadio da 63.903 posti. E’ quel Castelao dove nel giugno scorso l’Italia ha giocato (e perso ai rigori) la semifinale di Confederations Cup contro la Spagna e che ha una caratteristica molto particolare: è l’unica fra le 12 ‘arene’ del prossimo Mondiale ad essere costata meno del previsto. Il costo preventivato per ricostruirlo era infatti di 623 milioni di reais (circa 194 milioni di euro), invece il conto finale è stato di 518,6 milioni in valuta locale, ovvero 161 milioni di euro.
Il suo nome per intero è ‘Estadio Placido Aderaldo Castelo’, in omaggio al governatore dello stato del Cearà che, negli anni ’60, ne volle la costruzione. Ma buona parte della ‘torcida’ lo chiama ‘Gigante da Boa Vista’. La prima inaugurazione del Castelao avvenne nel 1973, con la partita Cearà-Vitoria 1-0, poi negli anni ’80 questo stadio ha ricevuto anche la visita di Papa Giovanni Paolo II, mentre in vista di questo Mondiale ha avuto una doppia re-inaugurazione: prima, a dicembre del 2012, una cerimonia con la Presidente Dilma Roussef, poi un derby calcistico Fortaleza-Cearà ad aprile 2013 finito in tragedia perché ci sono stati due tifosi morti, uccisi a colpi di arma da fuoco nei pressi dello stadio. Problemi ce ne sono stati anche per il manto erboso, rifatto due volte perchè rimasto danneggiato dopo i concerti di Paul McCartney l’anno scorso e di Elton John a febbraio. Ai Mondiali il Castelao ospita 4 partite della prima fase, ovvero Brasile-Messico, Grecia-Costa d’Avorio, Uruguay-Costa Rica e Germania-Ghana, una degli ottavi di finale e una dei quarti.
