Salvador, la magia, le macumbe, il Carnevale e Jorge Amado, che definì la sua città ”la Roma negra”. Nella capitale dello stato di Bahia si respira l’aria del Brasile più autentico, quello della città con la più alta concentrazione nel mondo di persone di colore, Africa a parte. Così gli Orixà, divinità totemiche del culto Cadomblè, sono state poste perfino nei paraggi dello stadio, sotto forma di sculture dell’artista Tati Moreno collocate nella laguna Dique de Tororo, attrazione turistica cittadina che si trova proprio a fianco del ricostruito Fonte Nova. E’ chiamato così da sempre nonostante il nome ufficiale sia ‘Octavio Mangabeira’: ancora per poco, visto che dopo i Mondiali questo stadio diventerà solo Arena Itapaiva, dal nome di una birra che si è aggiudicata l’asta per i ‘naming rights’. Lo stadio di Salvador è l’impianto inaugurato nel 1951 e rifatto ‘ex novo’ (su progetto di uno studio di architetti tedeschi) dopo il crollo del 2007 avvenuto durante i festeggiamenti per la promozione in serie B del Bahia, che provocò 7 morti e 30 feriti e fu l’inevitabile conseguenza di decenni di mancata manutenzione.
Ora invece il Fonte Nova, in cui nell’ultima Confederations Cup si giocò Brasile-Italia, appare come un gioiello che, aspettando i Mondiali, oltre al calcio ospita concerti, come quello di Elton John che ha fatto registrare il tutto esaurito, o degli amatissimi alfieri del tropicalismo Gilberto Gil, Gal Costa e Caetano Veloso, tutti artisti baiani. Durante i Mondiali tutta la zona circostante, ampliata fino a 6 chilometri, sarà blindatissima contro il rischio di manifestazioni, per evitare le probabili nuove proteste di chi non si rassegna al fatto che per questo impianto siano stati spesi circa 210 milioni di euro, quasi tutto denaro pubblico. Ma le manifestazioni verranno convogliate in una zona della città molto lontana dallo stadio, dove invece l’atmosfera, sarà tutta, come già in Confederations, a base di birra, calcio e samba. A Salvador sono in programma due match attesissimi come Spagna-Olanda e Germania-Portogallo, poi Svizzera-Francia e Bosnia-Iran nella prima fase, un ottavo di finale e un quarto.