Appuntamento a rua Buenos Aires 1270. L’indirizzo dello stadio di Curitiba è l’unica cosa sicura di questa Arena da Baixada che è stata a lungo a rischio: non si sapeva se sarebbe stata pronta in tempo per i Mondiali. Più volte il segretario generale della Fifa Jerome Valcke, che qui ha fatto varie ‘ispezioni’, ha minacciato la capitale del Paranà di esclusione dalla Coppa, ma l’accelerata finale ai lavori ha fatto sì che il posto fosse mantenuto. Il 18 febbraio scorso Valcke aveva detto: ”sara’ una corsa frenetica contro il tempo, e lo sforzo collettivo di tutte le parti coinvolte a Curitiba deve continuare a ritmo elevato”. E così è stato, con una media lavorativa negli ultimi mesi, per operai e funzionari, di 18 ore al giorno, anche se sul risultato finale qualcuno è perplesso. Tra coloro che più si sono spesi per farcela c’è l’oriundo italiano Antonio Carlos Bettega, dirigente del Col locale e anche del direttivo dell’Atletico Paranaense, che vanta una lontana parentela con l’ex attaccante della Juventus.
Ricostruito sulle fondamenta del ‘Joaquim Americo Guimaraes’, impianto dell’Atletico PR inaugurato cento anni fa e già ampiamente ristrutturato nel 1999, questo stadio da 43.981 posti dalle forme essenziali è costato 326,7 milioni di reais (circa 102 milioni di euro) secondo la cifra fornita dal Ministero dello Sport. Ma il conto, visti i continui ritardi dovuti anche a un’inchiesta della magistratura sull’uso di denaro pubblico per un impianto che è e resterà privato, è destinato a salire fino al giorno precedente al primo match in programma qui, Iran-Nigeria del 16 giugno (poi Honduras-Ecuador il 20, Australia-Spagna il 23 e Algeria-Russia il 26). Quanto alle infrastrutture, Curitiba è un cantiere a cielo aperto, ma il segretario municipale della Coppa del mondo, Reginaldo Cordeiro, è certo che ”in città tutto sarà pronto in tempo, non solo lo stadio ma anche le 18 zone a questo correlate”. E meno male che la data di consegna prevista era marzo del 2013.
