Il ‘Cancello meridionale dell’Amazzonia’, così viene chiamata la capitale del Mato Grosso Cuiabà, ha uno stadio mondiale. E’ l’Arena Pantanal, una struttura multi-funzionale che ha preso il posto del vecchio stadio Josè Fragelli (da tutti chiamato ‘Verdao’), demolito nel 2010. Dopo il torneo iridato ospiterà le partite casalinghe del club locale Mixto Esporte, che però non raduna più di qualche migliaio di spettatori a match. Quindi c’è già chi propone di riciclare questo impianto per altri sport come il football americano, che da queste parti ha molti appassionati, o le varie arti marziali, come Ufc, Mma e ‘Ultimate Fighting’, per le quali i brasiliani vanno matti. L’Arena Pantanal è costata una cifra pari a circa 173 milioni di euro, e avrà in occasione del Mondiale, di cui ospiterà quattro partite, una capacità di 42.968 posti. Ma al termine del torneo 15mila seggiolini verranno rimossi smantellando le tribune superiori delle due curve, e quindi la capienza verrà ridotta a 28mila posti.
Lo stadio è stato progettato dallo studio di architettura GCP Arquitetos che ha puntato su un impianto che si potesse ben inserire nel contesto urbano della città, visto che l’Arena si trova a due chilometri dal centro cittadino, sviluppando un progetto ecocompatibile. Tutto ha rischiato di andare in fumo per un vasto incendio sviluppatosi l’anno scorso, che non ha provocato feriti ma ha danneggiato le strutture in costruzione. Poi però accurate verifiche ordinate dalla magistratura ordinaria hanno escluso l’assenza di rischi, e i lavori sono ripresi. Problemi ci sono stati anche per gli abitanti contrari alla costruzione del nuovo stadio: ad ottobre 2013, in occasione di una visita in città del segretario della Fifa Jerome Valcke, c’è stata una manifestazione di protesta che ha radunato tanta gente: molti avevano cartelli con scritte come ”Coppa per chi?” e ”Meno Mondiali e piu’ istruzione”. Come dire che a Cuiabà il Mondiale, almeno per ora, non è stato accolto troppo bene.