Nonostante palazzi di dieci piani, centri commerciali e un traffico a dir poco intenso ne abbiano modificato la fisionomia, Salvador Bahia rimane un posto dove fare tappa. Lo farà anche il Mondiale che, quasi a voler risarcire la città del grande Jorge Amado del fatto che non ospiterà la Selecao di casa, ha regalato allo stadio Fonte Nova partite di grande richiamo come Spagna-Olanda, rivincita della finale iridata di Johannesburg, e Germania-Portogallo. Ad accrescere la voglia di esserci, e a fungere da richiamo per i molti turisti che qui sono attesi, le autorità locali hanno annunciato un grande Carnevale fuori stagione il 14 e 15 giugno. La città dovrebbe quindi riappropriarsi del suo volto fatto di ‘trios eletricos’, bande e fanfare che non sfileranno lungo il percorso tradizionale a Barra e Campo Grande, ma in luoghi tipici come l’Ascensore Lacerda e il Mercato Modelo. Nonostante abbia notevoli dimensioni, Salvador è una città diversa da Rio o San Paolo che sono più internazionali. Qui c’è un’altra atmosfera, Bahia è molto più brasiliana, più genuina, e un luogo in cui si sente fortemente l’influenza africana, visto che è la metropoli al mondo, Africa esclusa, con più abitanti di colore. E’ anche una capitale della musica, non solo perchè qui nacque il samba ma anche perchè tradizione e modernità hanno un punto di riferimento. A Salvador c’è una creazione continua di ritmi, danze e fusioni musicali dalle origini più varie, basti pensare al movimento del Tropicalismo dei vari Gilberto Gil, Caetano Veloso, Maria Bethania e Gal Costa, al reggae-samba e all’Olodum e l’Axè, per non parlare della Capoeira. Caratteristico è anche il carattere della gente di Salvador: il baiano, attraverso un mescolio secolare, è diventato ”un mulatto culturale e fisico”, come si può capire girando per le strade di questa città e passando in quel Pelourinho fatto di case colorate e in stile coloniale da pochi anni restaurate. Qui ognuno vive in un misto di magia, allegria, libertà, tolleranza e voglia di vivere, e resiste con il sorriso alle difficoltà dell’esistenza. Per questo praticamente non esiste razzismo: Salvador è già andata oltre.
Ecco anche lo stadio di Salvador: