I ragazzi di Bari e il vero spirito del calcio

CalcioWeb

In un calcio che perde ogni giorno di più la sua credibilità, danneggiato da interessi sempre più crescenti, talmente opprimenti, che da sport è stato trasformato esclusivamente in business. Perdendo la sua vera natura, fatta di passione viscerale e senso di appartenenza, capace di aggregare e superare qualsiasi ostacolo. Il messaggio forte, che fa da insegnamento, a questo sistema arriva direttamente dai ragazzi di Bari, calciatori e tifosi, che con il loro spirito e la loro dedizione ci riconciliano con la vera essenza di questo sport meraviglioso.

L’11 marzo scorso veniva dichiarato ufficialmente il fallimento dell’Associazione Sportiva Bari, che guidata dal 1977 dalla famiglia Matarrese veniva messa in mano ai curatori fallimentari in attesa di vendere all’asta il titolo sportivo. Un caso finito sotto la lente di ingrandimento della procura federale e sul quale ancora va fatta chiarezza, per capire se in mezzo al fallimento della società pugliese ci sia il reato di bancarotta. L’amministratore unico della società, Franco Vinella, ha reso noto che i debiti contratti dal Bari ammontano a 31 milioni e che l’inizio del crac che ha portato al fallimento è riconducibile al periodo dell’inchiesta calcioscommesse nella quale il Bari era pesantemente coinvolta e che ha fatto scaturire perdite ingenti di introiti.

Da allora ci sono state due aste fallimentari, quella del 18 aprile e quella di oggi, entrambe andate deserte, e da parte delle “famose” cordate pronte a salvare il titolo sportivo barese nessuna azione concreta, solo parole. In primis (assente anche oggi) quella guidata dall’ex arbitro Gianluca Paparesta che con il suo FC Bari 1908 ha da tempo avviato contatti per avere l’acquisizione del titolo supportato dall’aiuto di un investitore indiano. A sostenere l’interesse verso la società anche un grosso gruppo turco e uno inglese entrambi in cerca di un appoggio in Italia ed infine, l’italo-americano Di Piazza anche lui sedicente acquirente con una sua cordata made in USA.
La terza asta è stata indetta per il 20 maggio e se anche questa rimarrà deserta la possibilità per il Bari di dover ripartire dalla Serie D si farebbe sempre più concreta.

Ma veniamo alla pagina bella di questa vicenda, quella scritta sul campo.

Quando è stato ufficializzato il fallimento, il Bari era sestultimo in piena lotta per non retrocedere, da quel momento in un clima di sconforto e di totale incertezza, i ragazzi di Mazzaferro si sono compattati con la voglia di superare le difficoltà che li hanno colpiti, e con un città sempre a loro sostegno, nonostante un futuro ancora da decifrare, hanno scalato la classifica lanciandosi prepotentemente in zona play off, cullando il sogno della Serie A che sarebbe un premio tanto insperato quanto giusto per lo spirito che hanno avuto.

E’ stato un anno paradossale, sempre con l’incertezza di avere uno stipendio a fine mese, paradossale è il caso di dirlo, come la vicenda Galano, giovane promessa dei galletti che per via dei debiti della società nei confronti dell’azienda Wyn Consult, quella che gestisce gli steward del San Nicola, è stato pignorato dalla stessa, una scelta a dir poco plateale, ma legalmente legittima.

Oggi i calciatori baresi appresa la notizia che anche la seconda asta giudiziaria è andata deserta si sono postati su Facebook prima dell’allenamento immortalati con cartelli con su scritto “Comprateci”, “Outlet”, “Sottocosto” e “Basta chiacchiere”. Una situazione che naturalmente demoralizza i giocatori in lotta per la Serie A e con 4 punti di penalizzazione in classifica. Nonostante tutto questo i ragazzi di Bari non hanno intenzione di mollare, il capitano Defendi ha dichiarato “Non ci facciamo condizionare, vogliamo cullarci il sogno serie A”. Stesso concetto ribadito dal centrocampista Sciaudone che sulla sua pagina ha postato “Noi ce la stiamo mettendo tutta. Non molliamo!”. E infine quella più polemica di Caputo “Dove sono tutti quelli che hanno detto di essere interessati al Bari? Nessuno si fa avanti? Noi non molleremo e lotteremo fino in fondo”.

Non sappiamo come andrà a finire questa vicenda e ci auguriamo che si risolva nel migliore dei modi sia per l’importanza della piazza ma, soprattutto perché, quanto stanno facendo i ragazzi di Bari è davvero fantastico. Una scalata dai bassifondi della classifica alla zona play off, che ha messo da parte ogni difficoltà, ogni sentenza, ogni falsa promessa: perché la passione arriva dove non arriva il denaro e perché il calcio è di chi lo ama, il calcio quest’anno è di Bari.

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