LA MEGLIO GIOVENTU’ – Federico Bernardeschi

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Quel grand’uomo di calcio di nome Pantaleo Corvino ed il suo occhio “bionico” per i talenti raramente falliscono: nel 2003 il ds salentino, allora in veste di uomo mercato della Fiorentina, passa dalle parti di Ponzano in provincia di Pistoia e tra le fila dell’omonima scuola calcio, satellite del più noto settore giovanile dell’Empoli, scorge Federico. Ha 9 anni e Corvino vuole portarlo a Firenze prima che si crei una concorrenza e prima che gli empolesi si accorgano del suo talento.

Il sinistro è dei più raffinati e serve solo tempo per capire che Corvino ci ha visto giusto ancora una volta, e ad accorgersi di lui non sarà solamente l’occhio bionico di Pantaleo, perché in un torneo con gli Allievi per Federico suonano le sirene inglesi, è il 2011 e i talent di Sir Alex tornano a Manchester da sua maestà Ferguson con il nome di un 94 evidenziato tra i visionati: Bernardeschi.

Stand-by, come dicono loro, non si affrettano i tempi, aspettiamo di visionarlo ancora. Grazie alle belle prestazioni con gli Allievi la Fiorentina gli regala qualche convocazione in Primavera per farlo entrare di diritto l’anno seguente: non gioca tantissimo e si punta a qualche prestito in Lega Pro per l’anno successivo. Dopo qualche sterile trattativa viene invece confermato per la stagione 2012 nella Primavera viola, ne diventerà un perno. Gioca bene, segna e fa segnare, così Montella quando può lo fa allenare con la prima squadra, Evani lo convoca con l’Under 18 azzurra e Ferguson, adesso, getta le basi per il trasferimento.

A molti ragazzi l’interesse dello United e gli apprezzamenti di Sir Alex farebbero di sicuro girare la testa, ma non a Federico, teenager atipico, con la testa sulle spalle e pochi vizi. Concorda con la famiglia di rifiutare il trasferimento albionico e decide che il suo talento ed il suo futuro saranno ancora gigliati.

Dopo la bella annata con la Primavera, Beppe Ursino, direttore sportivo del Crotone, bussa al box fiorentino dell’ATA Hotel Quark, dove si svolgono la maggior parte delle trattative estive. L’obiettivo del ds calabrese, nel dopo Florenzi, è che Bernardeschi diventi tassello fondamentale del 433 di Drago. All’inizio i Della Valle non sono convinti, ma il progetto del Crotone di creare una squadra di giovani terribili è la soluzione migliore per valorizzare il talento di Federico, che dopo un lungo corteggiamento si lega ai rossoblù per la stagione ancora in corso. Fondamentale per i pitagorici lo diventa davvero: 35 presenze, 10 reti e uno stazionamento in zona play-off che a Crotone non hanno davvero mai visto. Una cosa che si vede raramente invece è la convocazione di un giocatore dalla Serie B allo stage pre-mondiale: a lui è capitato, Prandelli ha voluto controllarne in prima persona le qualità.

Ed il nostro CT ha avuto modo di apprezzare un talentuoso esterno destro, che però fa del sinistro il suo piede preferito. E che sinistro! Un piede che merita di essere definito letale, soprattutto nei calci piazzati. Ma Bernardeschi non è solo questo: offensivo si, ma non si tira mai indietro quando c’è da fare il gregario, dando grande supporto in entrambe le fasi di gioco, merito anche dell’ottima struttura fisica di cui è dotato, la quale abbinata alle doti tecniche di indiscutibile pregio, fanno di lui uno dei giovani più interessanti del panorama calcistico mondiale.

Nella sua Carrara per indicare una persona abile, che sa quello che vuole, in dialetto si dice “i’ è un ganz”, un duro con le idee chiare e con Alino Diamanti come esempio. Un giovane, duro come il celebre marmo della sua città, duro ma con un sinistro da decoratore. Un giovane atipico, non un tipo da “selfie” o da social network in generale per capirci, si atipico al giorno d’oggi, ma rimane pur sempre un giovane, e che giovane: “il ganz” della Meglio Gioventù.

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